Poggio Renatico
20 Agosto 2017
L'opposizione ne chiede le dimissioni per conflitto con lo statuto del Comune e con le leggi dello Stato

Capogruppo consiliare di Poggio inneggia al fascismo

di Redazione | 2 min

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L'iniziativa è organizzata dalla sezione Anpi poggese, il cui presidente, Angelo Zuccatelli, porterà i saluti prima dell'intervento di Paolo Minarelli, presidente dell'Anpi di San Pietro in Casale

Poggio Renatico. “Italiani si nasce non si diventa, Lo straniero non sarà mai italiano! Fatelo capire alla Boldrini!”. I brillanti risultati raggiunti dal governo Mussolini, tra cui “esportare il made in Italy nel mondo”, “italiani con i migliori valori del mondo”, “portare le università in Italia e, chicca, “l’Italia che diventa la prima potenza economica… italiana”. E ancora: il buon Benito messo a confronto con Renzi su pensioni, case popolari e tasse, con un irrinunciabile postille sul fatto che il primo “era “considerato cattivo” e il secondo “buono”.

Sono i messaggi che il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale a Poggio Renatico, Francesco Cavallo, si premura di condividere sulla propria bacheca facebook. Dettagli non proprio democratici, visto che i suoi post sono diventati materia di una lettera che il gruppo di “Centrosinistra per Poggio” ha inviato al sindaco Daniele Garuti.

L’opposizione fa notare che quelle immagini e quei messaggi, “inequivocabilmente ispirantisi al fascismo” sono diffusi attraverso i social, quindi “canali di comunicazione via internet da considerarsi a tutti gli effetti strumenti, ancorché virtuali, di diffusione pubblica”.

Particolare non secondario, “lo Statuto del Comune di Poggio Renatico stabilisce, all’art. 1, lettera a), che il Comune «è ente autonomo locale con rappresentatività generale secondo i principi della Costituzione e nel rispetto delle leggi della Repubblica italiana»”.

Sermpre lo statuto stabilisce, all’art. 2, comma 3, lettera g), che “tra le finalità dell’azione del Comune è incluso il «rispetto e tutela delle diversità etniche, linguistiche, culturali, religiose e politiche, anche attraverso la promozione dei valori e della cultura della tolleranza».

Non bastasse lo statuto, ecco la legge italiana, la 645 del 1952, che all’articolo 4 prevede condanne penali per “chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”.

A questo punto i firmatari della lettera, Luca Biavati, Elettra Garuti, Silvia Gessi e Giuseppe Malaguti, chiedono che il sindaco si esprima sulla vicenda e chiedono le immediate dimissioni dal consiglio comunale del capogruppo “per evidente conflitto e con lo statuto del Comune di Poggio Renatico, e con le leggi dello Stato Italiano.

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