Attualità
29 Luglio 2017
Al Maf di San Bartolomeo in Bosco il convegno sui nuovi sistemmi per affrontare la crisi e che partono dal basso

Dalle sagre alle pro loco, ripartire dai micromodelli locali

di Redazione | 2 min

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San Bartolomeo in Bosco. La prima pro loco nasce a Pieve Tesino nel lontano 1881; le prime sagre alla fine degli anni ’60 e gli agriturismi nei primi anni ’70 in Trentino: cosa hanno in comune? Si è cercato di capirlo nella sala riunioni del Maf – Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di San Bartolomeo in Bosco, giovedì 27 luglio 2017 dove si è tenuto un convegno promosso dall’Associazione Amici dell’Ortica di Malalbergo, a un mese dalla prossima edizione della sagra locale (24, 25, 26, 27, 31 agosto e 1, 2, 3 settembre).

La Sagra dell’Ortica è un piccolo capolavoro che conferma il livello raggiunto dalla manifestazione, premiata nel 2016 come prima Sagra d’Autore, cioè una festa paesana che non si concentra solo sull’enogastronomia, ma anche su altri importanti valori: ambiente, territorio, salute, divertimento, conoscenza, relazioni e solidarietà.

Il convegno è stato fruito da un pubblico molto particolare e selezionato; un centinaio di persone in rappresentanza di vari Comuni del territorio (Malalbergo, Minerbio, Bondeno, Poggio Renatico, Voghiera); dalle sagre, con il presidente dell’Associazione Turistica Sagre e Dintorni, Loris Cattabriga; da grandi imprese dell’agroalimentare (Bia, East Balt, Deco Industrie, Italia Zuccheri, ecc); giornalisti e gente comune.

Quattro i relatori che hanno saputo estrapolare dalle rispettive competenze e intessere un profilo dell’evento sagra come risposta al bisogno di socialità dell’uomo. Si sono quindi succeduti al tavolo, il prof. Vincenzo Brandolini – biologo UniFE; Fabrizio Bellavista, esperto in digital ed emotional marketing; il prof. Gaetano Fausto Esposito, economista, segretario generale di Assocamerestero; Francesco Avanzini, direttore commerciale del consorzio Conad Italia, moderati dall’esperto in marketing territoriale Adriano Facchini.

In un momento in cui tutte le certezze sembrano sgretolarsi occorre ripartire dal basso, dai micro-modelli. E un utile strumento per raggiungere lo scopo sono proprio le sagre, gli agriturismi e le pro loco d’autore. Il cittadino non comunica più con le strutture istituzionali e soprattutto con la politica, fatta eccezione forse per i Comuni (quindi per la politica locale) che hanno ancora la capacità di coinvolgere e aggregare partendo dal basso. Si crea così un patto tra realtà dalle differenti esperienze; si coinvolgono piccole e medie aziende del territorio e professionisti dalle autentiche competenze con il fine di rilanciare il senso di comunità come risposta a quella che Zygmunt Bauman avrebbe definito “solitudine dell’uomo globale”.

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