Portomaggiore. Un sms per informare che il tanto atteso consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consuntivo di Portomaggiore, con una perdita di 3,7 milioni, nella data prevista del 3 luglio non ci sarebbe stato. A riceverlo, tra gli altri, il consigliere della Lega Nord Gian Luca Lombardi.

“Rinviato a data da destinarsi, diceva così – spiega il capogruppo del Carroccio – . Il motivo è che il sindaco aveva “candidamente” dimenticato che non si può approvare quel genere di consuntivo senza la presentazione di un piano di rientro. Così i tempi si allungano a dismisura, dato che probabilmente arriveremo ad agosto: intanto saltano anche interpellanze e interrogazioni su altri argomenti, dunque su tutte le esigenze dei cittadini. A Portomaggiore il bilancio sta tenendo in ostaggio l’attività amministrativa”.

L’atteggiamento dell’amministrazione ha “passato il segno” anche per altri rappresentanti dell’opposizione, come la lista ‘Per Portomaggiore’ e il Gruppo Misto. Quest’ultimo ricorda i presupposti della legislatura: “L’accordo di comunità tanto sbandierato da Minarelli e Vacchi doveva portare apertura e trasparenza verso la cittadinanza, invece a dominare con questa vicenda è l’oscurità”. Anche su come il pesante deficit di bilancio verrà ripianato. “Le addizionali comunali sono già al massimo – puntualizza Lombardi – , di conseguenza è facile temere tagli ai servizi esistenti, oltre alla mancata realizzazione di quelli promessi da Minarelli e soci. Anche perché quando sento parlare dal vicesindaco di vendita di immobili per ripianare il passivo molto probabilmente non tiene conto delle quotazioni del mercato immobiliare!”.

La Lega, facendosi portavoce del malumore della minoranza, mette in chiaro come il tempo della pazienza sia finito: “Inizialmente avevamo promesso un’opposizione costruttiva e tante volte abbiamo mostrato collaborazione con la maggioranza. Ora però non ci fidiamo più. Non sono più credibili: tecnicamente, dati i numeri di questo bilancio che non è nemmeno il primo a mettere in grave difficoltà il Comune, né politicamente, per le nomine dei vari dirigenti e revisori dei conti che hanno avuto un ruolo in questa vicenda. Ora pretendiamo chiarezza, come la pretendono i cittadini. A partire da un piano di rientro credibile, visto che sin qui non se n’è vista nemmeno una traccia”.