Cronaca
20 Giugno 2017
Sempre più grave la carenza di personale. Previsto un incontro col sindaco e un presidio in Prefettura di tutte le sigle sindacali di polizia

Sicurezza, grido d’aiuto dei sindacati: “Questura al collasso”

di Redazione | 4 min

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Foto d’archivio

La sicurezza a Ferrara è messa a repentaglio da una grave carenza di personale che da tempo affligge la Questura. I sindacati di polizia la chiamano “cronaca di una morte annunciata” e per la prima volta tutti quanti -Sap, Siulp, Siap, Ugl, Silp-Cgil e Coisp – hanno redatto un documento unitario che denuncia la situazione e chiede a gran voce un intervento di salvataggio.

Non solo. Domani 21 giugno gli stessi sindacati di polizia, insieme, saranno ricevuti dal sindaco Tagliani al quale chiederanno un impegno in questo senso. Mentre venerdì 23 giugno è previsto un presidio di fronte alla Prefettura, dalle 9 alle 13, con incontro dei rappresentanti sindacali con il prefetto Michele Tortore. Presidio che si ripeterà il giorno successivo, sempre davanti alla Prefettura, con volantinaggio e banchetto informativo.

L’allarme sicurezza lanciato dai sindacati di polizia parte dall’analisi dei numeri, impietosi e preoccupanti. “Negli ultimi 9 anni – spiegano nel documento – la questura di Ferrara è passata da 255 a 213 unità con una perdita secca che sfiora il 20% del personale.  Se consideriamo che già allora,  quando eravamo  255  c’era comunque una situazione di carenza di personale, abbiamo la dimensione di quale sia il disastro odierno. Che va a peggiorare senza possibili  inversioni di tendenza perchè tra  il 2017 ed  il 2018  non sono previste assegnazioni di personale mentre sono certi almeno altri 10 pensionamenti (ma molti di più potrebbero essere specie con le condizioni di lavoro). Si arriverà tra pochi mesi sotto la quota 200 poliziotti in tutto. Ma che poliziotti sono questi 200? Perlopiù gente vicino ai 50, molti anche oltre, con trenta e passa anni di servizio e acciacchi di tutti i tipi”.

I sindacati scendono poi nel particolare, parlando di una Squadra Mobile ridotta a una ventina di persone, una Digos a 12, l’Ufficio Minori a 2, mentre il poliziotto di quartiere è stato soppresso per mancanza di personale.

“La triste realtà – aggiungono – è che tutti gli uffici sono ormai in crisi cronica. I poliziotti accumulano riposi, ferie e arretrati. Ma la squadra volante? Cosa è del reparto più importante nel controllo del territorio? Le volanti sono già  collassate. Si consideri che per  poter fare uscire due macchine da due operatori  (numero largamente già insufficiente a garantire uno standard di sicurezza accettabile per la città dato che due macchine servirebbero solo, fisse, per il Gad) occorre prelevare il personale proprio dalla Squadra Mobile, dalla Digos, dall’immigrazione, in una gigantesca, e spesso caotica, rotazione che vede salire sulle volanti anche poliziotte e poliziotti di 55 anni e più. Il punto è che si sta raschiando il fondo del barile nell’assolutaindifferenza del ministero dell’Interno. L’invecchiamento del personale, la mancata sostituzione dei pensionati, ha ridotto in modo drastico la capacità della struttura di garantire in modo efficace la sicurezza della città”.

“Ci rendiamo conto – concludono i sindacati di polizia – che sono affermazioni gravi, le nostre, ma riteniamo che dopo anni di profilo basso, di stile istituzionale, il collasso della polizia non debba essere taciuto alla cittadinanza.  La criminalità, specie quella predatoria, aumenta, così come è sotto gli occhi di tutti il degrado di
interi quartieri che noi non riusciamo a coprire efficacemente. L’impegno per garantire la sicurezza in quest’epoca di grande incertezza e di paura diffusa richiede la disponibilità di risorse che non ci sono. I prossimi mesi, con l’annunciato aumento di profughi in arrivo, con appuntamenti da vigilare con attenzione come il busker festival, con il terrorismo internazionale che si pone una volta di più come fattore destabilizzante e capace di colpire ovunque, con l’inizio del campionato di serie A che richiederà uno sforzo eccezionale alle forze dell’ordine, saranno mesi che – in queste condizioni – noi non riusciremo a gestire in modo efficace. Non basta più rinunciare alle ferie (molti poliziotti hanno oltre 100 giorni di ferie arretrate), né fare i doppi turni. Inutile poi chiedere rinforzi; quest’estate non arriveranno. Il senso di frustrazione e impotenza rispetto all’impossibilità di essere per la città ciò che dobbiamo essere: baluardo di difesa sicurezza e di garanzia della legalità, ci induce a chiedere a gran voce un intervento di salvataggio della nostra questura, perchè domani, anche oggi, è già tardi”.

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