Comacchio
6 Giugno 2017
Stop di Regione e Provincia. Michetti: “Chi lo voleva ora oggi si candida a rioccupare posizioni amministrative”

“Ottavo Lido, hanno cercato di aggirare le norme”

di Redazione | 3 min

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Comacchio. Nella settimana decisiva per il futuro comunale e undici mesi dopo le deliberazioni del consiglio in merito alla riqualificazione della costa, il candidato sindaco de l’Onda 3.0 Davide Michetti riporta a galla gli incartamenti finiti sui tavoli di Regione e Provincia, enti che in commissione servizi – a marzo scorso – hanno deciso per una battuta d’arresto ai progetti pubblico-privati in questione.

Quattro in tutto le proposte del soprannominato “Ottavo Lido” – valsi una variante al piano regolatore con l’obiettivo di una riduzione del precedente carico urbanistico – che insistono tutti sulla zona tra la statale Romea e Porto Garibaldi: l’ampliamento dei camping Tahiti e Spiaggia e Mare, il nuovo comparto turistico della società Collinara e il Camping Village (di Tomasi Case).

“Fui l’unico in consiglio a votare contro – ricorda Michetti – sostenendo la non conformità alla legge regionale 20/2000, che tra i requisiti necessari ad avviare l’accordo prevede la sussistenza dell’interesse pubblico e la precedenza alle ricognizioni di opere già esistenti bisognose di interventi riqualificativi” come previsto dal protocollo di intesa sottoscritto anche dal Comune di Comacchio, con Regione, Provincia ed Ente Parco nell’aprile 2016.

Qualche mese dopo, la Provincia – con il benestare della Regione – si esprime con motivazioni simili, più vicine all’ex consigliere di opposizione che al resto del consiglio, relazionando una serie di criticità necessariamente da risolvere per ottenere l’ok. Necessario mettere a fuoco “la visione di insieme degli interventi e la loro sostenibilità – scrive la responsabile Pianificazione Territoriale e Urbanistica Manuela Coppari -, fornire maggiori garanzie affinché l’interesse pubblico assuma priorità” e anticipare nel cronoprogramma gli interventi che mirano a “prevenire e risolvere carenze infrastrutturali e problemi di sicurezza idraulica e idrogeologica, coerentemente con i risultati attesi” e dichiarati dal Comune stesso.

La relazione cita inoltre Legambiente e i contributi fatti pervenire a riguardo, invitando ad “una attenta ri-esamina degli stessi” nel procedere. E ancora, “i contributi privati dovranno risultare maggiormente omogenei per contenuti, livello di approfondimento e qualità progettuale”, il più possibile rispondenti a criteri di eco-sostenibilità.

Uno stop – in attesa delle revisioni necessarie al pronunciamento dell’ente – secondo Michetti difficile da sbloccare: “con l’obbligo di una ricognizione e con la priorità di intervento ad esempio sul nostro depuratore (già sofferente) non ne uscirebbero. Hanno cercato di aggirare le norme, ma giustamente la Provincia ha messo nero su bianco ciò che non funziona in relazioni che non sarebbero nemmeno dovute arrivare in consiglio comunale”.

“Chi ieri provava ad avviare queste progettualità – attacca Michetti -, oggi si candida a rioccupare posizioni amministrative, come sindaco: Marco Fabbri, ma anche Emilio Tomasi che in opposizione spaccò il mio gruppo (L’Onda, ndr) per votare a favore. Tutto ciò ha dell’inverosimile”.

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