La Fondazione Carife chiude il 2016 con una perdita di 335mila euro. Il bilancio consuntivo è stato approvato dopo le riunioni di assemblea dei soci e organo di indirizzo.

Nella relazione è stato fatto presente come il 2016 sia stato un anno molto particolare per la Fondazione, come del resto lo sono stati ormai gli ultimi quattro a partire dal commissariamento della Cassa. “L’esercizio – ha affermato il cda – è stato certamente caratterizzato dall’attesa della sentenza del Tar del Lazio, cui la Fondazione si era rivolta per vedere accolte le proprie ragioni contro il decreto “Salvabanche”. Il disposto della sentenza, reso noto solo lo scorso 7 gennaio 2017 e che ha visto rigettata l’impugnativa della Fondazione, oltre a contenere evidentissime incongruenze, è stato anche definito, dal legale della fondazione, tecnicamente “anomalo”, presentando gli estremi per poter proporre appello in Consiglio di Stato”.

La Fondazione ha deciso di fare comunque appello al Consiglio di Stato, “confidando che il tribunale superiore riconosca l’ingiustizia di cui è stata vittima, essendo stata trattata la Cassa di Risparmio di Ferrara come tutte le altre tre banche coinvolte dal provvedimento impugnato, pur versando in circostanze del tutto diverse e con una soluzione che era stata già individuata su preciso avallo della Banca d’Italia”.

All’ordine del giorno dell’assemblea vi era anche la nomina di sedici componenti dell’organo di indirizzo. Ma l’assemblea ha deliberato di sospendere temporaneamente le nomine in considerazione del fatto che nell’ottica di una auspicata federazione con altra fondazione bancaria e alla luce di un patrimonio di dotazione ridimensionato, la Fondazione necessiterà di organi più snelli.