Quarto giorno di ricerche senza esito, ma la caccia a Ezechiele Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, l’omicida di Budrio e del Mezzano prosegue a oltranza.

Ieri al quartier generale di Molinella si è tenuta una riunione operativa per fare il punto della situazione. Bocche cucite da parte degli inquirenti, al termine dell’incontro, ma è certo che le forze impiegate non abbandoneranno il campo e continueranno a cinturare la zona in cui si suppone il killer sia ancora nascosto. Una zona, quella tra l’oasi di Marmorta  e Molinella, impervia e complicata da rastrellare, dove risulta facile per un ricercato darsi alla macchia, sebbene le modalità di pattugliamento – che nella riunione operativa di ieri sono state ulteriormente messe a punto – siano tali, per uomini e mezzi impiegati, da non lasciare nulla al caso, vagliando anche le segnalazioni che provengono da più parti.

Intanto sul versante delle indagini si procede in maniera altrettanto meticolosa. Procedono infatti le analisi su Dna e impronte raccolte dopo il delitto, rispetto alle quali il pm Ciro Alberto Savino, titolare delle indagini per Ferrara per l’omicidio e il tentato omicidio di Portomaggiore, attende i  riscontri già la prossima settimana.

Il testimone chiave, l’unico per quanto riguarda l’omicidio del Mezzano in cui è rimasta vittima la guardia ecologica volontaria Valerio Verri, è l’agente della Polizia Provinciale di Ferrara Marco Ravaglia, raggiunto da tre colpi esplosi dal killer e ricoverato al Bufalini di Cesena. Ravaglia ha già subìto il terzo intervento, che è andato a buon fine, e dovrà subirne un quarto, ma sta reagendo bene e si trova ormai fuori pericolo di vita. Non appena sarà in grado di parlare, il pm Savino lo raggiungerà per raccogliere la sua fondamentale testimonianza e chiudere così il cerchio delle indagini a carico del killer serbo. Nella speranza che, nel frattempo, venga catturato.