Economia e Lavoro
25 Marzo 2017
I sindacati, insoddisfatti dopo l'incontro con la direzione aziendale, chiederanno un incontro urgente con le istituzioni

Vinyloop, cassa integrazione e nessuna garanzia per il futuro

di Redazione | 2 min

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Ricorso alla cassa integrazione e nessuna garanzia per il proseguimento dell’attività, data finora per certa solo fino al termine del 2017. E’ quanto ha ribadito la direzione aziendale di Vinyloop, leader mondiale nel riciclo del Pvc, nell’incontro del 23 marzo scorso con i sindacati (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil), usciti insoddisfatti dal tavolo di trattativa, tanto che nei prossimi giorni le organizzazioni sindacati di categoria convocheranno in assemblea i lavoratori e chiederanno con urgenza un incontro alle istituzioni per valutare possibili forme di intervento a sostegno del futuro di Vinyloop.

L’unico dato positivo emerso nel corso dell’incontro con la direzione aziendale e con i rappresentanti della proprietà riguarda la volontà dell’azienda di investire ancora nello sviluppo della produzione e nella ricerca di ulteriori processi di riciclo di altre materie plastiche come il polistirene, in cui il gruppo Ineos, che controlla Vinyloop con il 60% della quota societaria, è produttore leader europeo.

Come illustrato ai sindacati, l’azienda versa in difficoltà economiche con un importante disavanzo nel 2016 causato dalla crisi del mercato del Pvc derivato dall’attività di riciclo, oltre che dal quadro normativo vigente in Europa in materia di sostanze pericolose e dai rilevanti costi dell’energia. La proprietà di Vinyloop ha comunicato che il futuro della società è legato al raggiungimento del pareggio di bilancio, perseguibile attraverso l’abbattimento progressivo dei costi di gestione e il miglioramento qualitativo della produzione in conformità con i regolamenti europei (lavorazione di Pvc proveniente da rifiuti postindustriali e privo di additivi inquinanti).

La delegazione sindacale ha obiettato all’azienda che la struttura impiantistica di Vinyloop è dimensionata per attività di ricerca e non di produzione e che pertanto la sua finalità è di sperimentare nuove soluzioni per l’eliminazione delle sostanze tossiche dai rifiuti industriali e operare per raggiungimento del riutilizzo del prodotto, anziché consegnarlo alle discariche con il conseguente inquinamento ambientale. Rsu e segreterie sindacali si sono dichiarate concordi sulla necessità di perseguire tutte le vie per ottenere l’abbattimento dei costi energetici e hanno però evidenziato alla controparte che nessun intervento riduttivo del personale sarebbe sopportabile per l’ordinario funzionamento dell’attività.

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