Matteo Renzi (credits: PSD/Flikr/Wikimedia/CC BY 2.0)
Cresce il consenso alla candidatura di Matteo Renzi alla segreteria del Pd. Mentre il vicesindaco Massimo Maisto appoggia lo ‘sfidante’ Andrea Orlando, Luigi Vitellio e Leonardo Fiorentini, rispettivamente segretario provinciale e responsabile organizzazione del Pd Ferrara, rimangono fedeli al segretario uscente in vista del congresso.
Un appello all’unità e all’internalizzazione è quello lanciato da Fiorentini per sottoscrivere la candidatura di Renzi e sostenerne la possibilità di diventare segretario del partito.
“Fra le varie motivazioni che mi hanno convinto, mi limiterò a una sola di esse – spiega il responsabile organizzazione -. Il mondo ha paura e dalla paura una parte politica trae forza. Normalmente si tratta di partiti conservatori, soprattutto di destra ma non solo: l’internazionale della rabbia e della chiusura ha oggi importanti riferimenti politici, più o meno accentuati, in ogni Paese e talora questi riferimenti sono al governo”.
Come rispondere alla paura? “Per contrastare questo fenomeno servono più diritti, più libertà, meno muri (fisici e mentali), più lavoro, più innovazione – replica Fiorentini -; serve una prospettiva diversa che il Pd sa fornire, e la fornirà con più forza a patto che la visione sia ampia. Per me, ampia significa europea. Negli anni della segreteria, Renzi ha saputo porre con decisione il tema dell’Europa e della sinistra europea; fra i vari, credo meriti attenzione un atto importante anche per tensione ideale verso il resto del mondo e per una visione internazionale della sinistra: meno di un anno fa, il governo ha fatto recuperare i corpi di quanti nell’ennesima traversata di un mare non solo nostrum hanno perso la vita. Non aggiungo valutazioni al senso alto di questa scelta”.
Da qui la chiamata all’unità e a lavorare insieme nonostante il risultato finale. “Positivo che nessuno dei candidati alla segreteria nazionale proponga atteggiamenti reciproci troppo duri, considerato il clima internazionale già cupo – nota il responsabile dem -. Auspico che questo modo continui e migliori, pertanto propongo che venga immediatamente assunto da tutti”.
“Non giova dire che se Renzi sarà segretario qualcuno che ora sta nel Pd potrebbe valutare di andarsene. Di un’affermazione del genere sfugge la logica tout court soprattutto politica – conclude Fiorentini -. Si afferma che candidature diverse da quella di Renzi vadano sostenute, oltre che per la bontà dei contenuti, per il partito e per una sua integrità. Bene: ma allora per quale ragione dire anche che, nel caso in cui Renzi vinca il congresso, si potrebbe lasciare? Noi stiamo facendo un congresso non altro. Spero dunque che, se mi sfugge la logica del ragionamento, qualcuno possa spiegarmela; diversamente, mi auguro di non ascoltare e leggere più frasi del genere”.
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