Avrà come tema ‘L’educazione sessuale. Una non-conoscenza’ la conferenza di Gabriella Rifelli (psicologa, psicoterapeuta, psicoanalista, sessuologa, direttrice della Scuola di Sessuologia Clinica del Centro Italiano di Sessuologia) in programma lunedì 13 marzo alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea. L’incontro, che sarà introdotto da Lina Pavanelli, rientra nel ciclo ‘I colori della conoscenza’ a cura dell’Istituto Gramsci e dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
La necessità di un’educazione specificatamente dedicata alla sessualità è apparsa quando si è cominciato a parlare più apertamente della questione sessuale. L’evoluzione storica e sociale del precedente secolo, dalla libertà sessuale degli anni 70′ all’avvento dell’Aids negli anni ’90, ha portato a costruire veri e propri percorsi di educazione sessuale, ma come se fosse una materia a sé stante come storia o matematica.
“Ma la sessualità è dimensione della persona e delle relazioni sociali – spiega Rifelli -, è presente nella cultura, nei costumi e nell’arte, è parte del nostro quotidiano e della nostra storia e riservare ad essa un angolo educativo forse risolve le ansie sessuofobiche degli adulti, mentre non offre certo agli allievi la possibilità di integrare la sessualità nel loro sapere e nella loro personalità”.
È possibile quindi confinare l’insegnamento sessuale dentro appositi spazi educativi, affidandolo a formatori specificamente preparati? È possibile definire un’età degli allievi in cui sia giusto cominciare un’educazione sessuale? Oppure dobbiamo chiederci come ogni adulto possa partecipare attivamente all’educazione sessuale della persona in evoluzione? Di questo e tanto altro si parlerà con la sessuologa.
In concomitanza, sempre lunedì 13 marzo alle 17, si terrà al Teatro Anatomico la presentazione del libro di Eugenio Berra ‘Scoprire i Balcani, storie, luoghi e itinerari dell’Europa di mezzo’ (Cierreedizioni, 2016).
Scoprire i Balcani è più di una comune guida turistica. Trecento pagine di descrizioni, schede immagini, informazioni, citazioni e preziose conoscenze che rendono finalmente paritaria la condizione storica, culturale e umana di territori e comunità che hanno a lungo faticato a costruirsi un’identità riconoscibile e riconosciuta sia nel passato che nel presente. Per un viaggiatore occidentale, curioso di immergersi nel mosaico territoriale dell’Europa di mezzo, tanti sono gli itinerari avvincenti proposti: Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Macedonia, Bulgaria, Romania.
Il libro propone un percorso alternativo alle mete tradizionali, attento alla scoperta di splendidi luoghi minori e ai loro racconti, siano essi narrazioni, memorie, ricette, poesie o antiche leggende, le comunità di contadini e produttori appartenenti a Terra madre, la rete mondiale di Slow Food viaggiare in modo consapevole rispettando ambiente, culture e persone. A curare il volume è Eugenio Berra, responsabile dell’associazione Viaggiare i Balcani (Vib) che ha scelto di vivere a Belgrado.
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