Politica
8 Marzo 2017
I grillini annunciano un'azione legale davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo che verrà presentata a Ferrara alla presenza del vicepresidente della Camera

Carife. Venerdì Di Maio a Ferrara, il M5S: “Ricorso a Strasburgo”

di Redazione | 3 min

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Luigi Di Maio

Il Movimento 5 Stelle intende procedere a proprie spese, a nome di risparmiatori, azionisti e clienti di banca Carife, ad azioni giuridiche presso le Corti di giustizia sovranazionali e, in particolare, innanzi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, per la tutela del risparmio dei cittadini e dell’integrità e della salvaguardia del futuro delle imprese.

È l’annuncio dato dai grillini estensi che presenteranno “un’azione legale collettiva di grande portata con l’obiettivo del risarcimento totale del danno provocato dallo scellerato “Decreto Salvabanche”” nella giornata di venerdì 10 marzo, alle ore 18:30, al centro congressi dell’Hotel Duca d’Este in via Bologna 258. Appuntamento al quale sarà presente anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, insieme a Ilaria Morghen (consigliere comunale M5S a Ferrara), Milena Zaggia (Comitato ‘No Salva Banche’), David Borrelli (Eurodeputato M5S), Gianni Girotto (senatore M5S), Vittorio Ferraresi (deputato M5S) e Gaetano Filograno (avvocato).

“Lo scopo della serata – spiegano i pentastellati – è lanciare l’importante iniziativa e raccogliere adesioni di risparmiatori e azionisti azzerati che intendono perseguire l’iter burocratico gratuito di denuncia e di richiesta risarcimento”.

“Stiamo ricorrendo alla Corte Europea per tutelare i risparmiatori danneggiati dal dissesto delle banche colpite dal bail-in, inclusa Carife, evidenziando le omissioni dello Stato italiano in loro difesa. Riteniamo – spiegano dal M5S -, che chi doveva controllare, come Bankitalia e Consob, non lo abbia fatto e chi doveva tutelare il risparmio, cioè lo Stato, nemmeno. È stato dimostrato in modo palese, l’assoluto disinteresse dello Stato con riferimento agli articoli 47 e 28 della Carta Costituzionale. Lo Stato è responsabile per le violazioni commesse dai funzionari e dai dipendenti degli Enti preposti al controllo del risparmio e per questo deve risarcire i truffati. Le vite rovinate e i suicidi di queste persone rimarranno sulle loro coscienze, se ne hanno una”.

Per il ricorso il M5S ha conferito il mandato allo studio dell’avvocato Sergio Calvetti di Treviso (che difende 4mila risparmiatori e azionisti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza) e a Salvatore Patti, dello studio omonimo, ordinario di diritto privato all’Università La Sapienza di Roma.

Due sono le violazioni che vengono ipotizzate dai proponenti, sulla base di quanto previsto dalla Convenzione europea dei diritti e delle libertà fondamentali (Cedu): la violazione del divieto di schiavitù (art. 4), inteso come privazione della possibilità economica di sostentamento nell’ambito sociale, e la privazione della proprietà privata (art. 1 del Protocollo addizionale alla Convenzione). “Siamo consapevoli di una possibile dichiarazione di inammissibilità da parte della Corte Europea, che non precluderebbe però l’eventuale azione anche in Italia  – affermano i cinque stelle -. A pagare il risarcimento integrale devono essere i responsabili ad ogni livello, in nome di una giustizia giusta, libera ed uguale per tutti. Mentre politici e politica parlano, noi passiamo ai fatti, e lo facciamo con i nostri soldi. Il procedimento sarà infatti sostenuto economicamente dai consiglieri regionali veneti del M5S, con il taglio volontario degli stipendi. Davanti ad uno scenario del genere ci sentiamo in dovere di fare il massimo e riteniamo che questa iniziativa sia una strada obbligata da percorrere insieme, facendo fronte comune. Noi una coscienza ce l’abbiamo, al contrario dei governi delle banche, di quello nazionale e regionale”.

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