Paola Peruffo
In occasione dell’8 marzo, la Festa delle Donne, e anche sulla base degli ultimi fatti di cronaca e del dibattito politico aperto anche a Ferrara, Paola Peruffo (Fi) parla del problema prostituzione.
“Il senso di attualità dell’8 marzo si misura in riferimento agli innumerevoli problemi che ancora attanagliano l’universo femminile anche in questi anni – scrive la consigliera comunale nella sua riflessione -. Indubbio che le condizioni generali siano migliorate, ma rimangono ancora complessi risvolti sociali su cui è giusto continuare a impegnarsi nella difficile opera di affermazione dei diritti di noi donne. Per non perdersi nei meandri della generalizzazione desidero soffermarmi su un singolo tema, prendendo spunto dalla cronaca e dai recenti dibattiti istituzionali: quello sulla prostituzione”.
“Si tratta di un coacervo di situazioni in cui si intersecano varie componenti, dall’immigrazione, alla riduzione in schiavitù, alla dignità personale, fino alla libertà di scelta in merito all’utilizzo del proprio corpo – afferma Peruffo -. Il confronto che si è innescato sul recente art. 41 del nuovo Regolamento di Polizia Urbana dimostra che la questione è quanto mai controversa, con posizioni che esulano dagli steccati dei singoli partiti, come per la maggior parte delle tematiche etiche. Personalmente, al pari delle principali associazioni femminili del territorio, ritengo che limitarsi a multare severamente i clienti non sia il modo utile per arginare il fenomeno. Come sottolineato da più parti, puntare sul proibizionismo, soprattutto da parte di un ente non legislativo come il comune, rischia unicamente di spostare il problema senza minimamente risolverlo”.
Secondo la consigliera, “da una situazione palese, ci si sposterebbe ad ambiti più nascosti e quindi ancora più pericolosi, sia per le donne che operano in questo mercato che per i clienti, con la malavita pronta ad approfittare in modo ancora più bieco e incisivo di quanto già avviene”.
Non manca una critica generale al livello del dibattito politico: “La prassi sempre più in voga nel nostro Paese continua a essere quella di arroventarsi in sterili discussioni senza mai imboccare la strada per risolvere i problemi. Il coraggio anche in questo caso dovrebbe maturarlo il Parlamento, sulla scorta dell’esperienza di quanto avviene nei più avanzati stati europei. Una legalizzazione controllata del fenomeno vorrebbe dire lotta serrata alla schiavitù in cui versano molte immigrate, in larga parte minorenni, tutela della salute di donne e clienti, regolarizzazione contributiva e quindi entrate fiscali ora inesistenti per lo Stato. Il tutto accompagnato da percorsi di crescita che ovviamente devono insegnare, già in età adolescenziale, l’impoverimento morale connesso alla mercificazione del proprio corpo e al tempo stesso – conclude Peruffo – salvaguardare il diritto sacrosanto di ogni donna di poter scegliere il proprio futuro in modo autonomo”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com