Economia e Lavoro
14 Febbraio 2017
L’azienda che trasforma il 40% del pomodoro da industria del territorio ha un debito verso le aziende agricole di quasi 11 milioni di euro per la campagna 2016

Crisi Ferrara Food, rischio default per il distretto del pomodoro

di Redazione | 3 min

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(immagine d’archivio)

Ammonta a quasi undici milioni di euro il debito di Ferrara Food nei confronti delle aziende agricole che hanno conferito pomodoro da industria nel corso della campagna 2016. Attualmente l’azienda di trasformazione, che assorbe quasi il 40% del pomodoro del distretto produttivo ferrarese, ha pagato agli agricoltori solo il prodotto consegnato a luglio, ma mancano all’appello i conferimenti, ben più “pesanti”, di agosto e settembre. Una situazione di forte crisi per il comparto che, secondo Cia – Agricoltori Italiani Ferrara e Confagricoltura Ferrara, occorre risolvere al più presto, attraverso un tavolo di concertazione istituzionale che riesca a salvare l’azienda, il reddito delle aziende e un intero distretto produttivo.

“Dopo aver monitorato con attenzione l’evoluzione della crisi di Ferrara Food iniziata nei mesi scorsi – sottolineano le due associazioni – è certamente arrivato il momento di sollecitare lo sblocco di questa situazione di stallo e il pagamento del dovuto alle aziende agricole che hanno conferito pomodoro nel 2016. Questo è il nostro primo e importante obiettivo a brevissimo termine. Ma esiste anche un obiettivo più ampio e a lungo termine per riuscire a salvare un intero comparto produttivo. Per i produttori il fallimento e la chiusura dello stabilimento di Argenta significherebbe non avere un’alternativa sul territorio per conferire il pomodoro, un conseguente abbandono della coltura e la perdita di una importante possibilità di reddito. Le aziende agricole, infatti, hanno fatto investimenti, scegliendo il pomodoro da industria per differenziare la produzione e migliorare la redditività agricola”.

“Non dimentichiamo, inoltre, – continuano Cia e Confagricoltura – che lo stabilimento di Ferrara Food dà lavoro a molte persone, dal personale fisso a quello stagionale, e la sua chiusura porterebbe a una perdita consistente di posti di lavoro sul territorio. Le nostre associazioni sono disponibili a un tavolo di confronto istituzionale per la risoluzione della crisi, al quale pensiamo debbano sedersi anche le banche che in questa situazione hanno ovviamente un ruolo determinante perché, di fatto, il pomodoro di Ferrara Food è di loro proprietà. Gli istituiti bancari potrebbero – a determinate condizioni e garanzie – dare liquidità all’azienda che riuscirebbe a pagare i produttori, ma anche dare continuità produttiva per la prossima campagna, così da consentire alle aziende agricole di pianificare la produzione nel 2017. Occorre fare in fretta perché distretto del pomodoro ferrarese – concludono Cia e Confagricoltura – è un patrimonio agricolo importante e non si può lasciare che vada in default a causa del fallimento di un’azienda di trasformazione che, grazie a uno sforzo congiunto, potrebbe continuare a operare nel settore. Non dimentichiamo, infine, che il comparto ferrarese del pomodoro è un modello “etico” di produzione per altre realtà, come quelle del Sud, dunque un esempio per l’intera produzione italiana di pomodoro da industria”.

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