«Che ne è stato del “patto per il territorio”, annunciato dal sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, di fronte al viceministro all’Economia, Morando? Il Partito Democratico ha pensato solo al referendum e si è dimenticato dei cittadini danneggiati dallo sciagurato Decreto Salva Banche.» E’ questa l’accusa del capogruppo regionale della Lega Nord, Alan Fabbri, sulla questione degli “azzerati” Carife. In quanto l’opinione diffusa nel Carroccio è che si sia «perduto molto tempo, sia sul fronte della vendita effettiva della nuova banca (per la quale forse si saprà qualcosa ad inizio anno; ndr) che sul versante delle richieste di risarcimento.» Tagliani, infatti, «si è preso l’onere di farsi capofila di tutti i sindaci, su sollecitazione nostra, ma non ha rispettato alcun impegno, tutto preso a fare campagna per il “si” al referendum.»
In bilico restano invece 30mila famiglie ferraresi, che hanno visto azzerati i loro risparmi nella vicenda Carife. «Mentre il Governo Renzi – accusa Fabbri – non ha messo in pista il regolamento per il ricorso all’arbitrato Anac, per gli azionisti (in possesso dei requisiti, anche reddituali; ndr) che avrebbero diritto all’indennizzo forfetario.» Sul tavolo anche il tema delle «proroghe alle scadenze, perché molti hanno aspettato a presentare le domande fino all’ultimo, nella speranza che il Governo mettesse in piedi un provvedimento chiaro, mentre con l’arbitrato Anac avrebbero diritto al rimborso.» Senza contare il ruolo passivo, in questi mesi, di Consob e Banca d’Italia. Insomma, «Tutti hanno pensato unicamente al referendum – accusa Alan Fabbri – e non hanno pensato ai risparmiatori. Da parte nostra – conclude – non ci fermeremo e porteremo avanti la battaglia, perché pretendiamo risposte chiare per i cittadini, che meritano di veder trovata una soluzione ai problemi che Governo e Pd hanno creato.»
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