Goro
25 Novembre 2016
Due cooperative rispediscono al mittente le dichiarazioni della consigliera Pd: "Non ci siamo chiamati fuori"

Vongolari contro Zappaterra: “Esclusione per chi non si omologa”

di Redazione | 2 min

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goro vongoleE’ scontro aperto tra le società cooperative “Coalmo” e “La Valle” e la consigliera regionale Pd Marcella Zappaterra. Il motivo del diverbio è il bando per la concessione delle aree di nursery Bassunsin, Pianassao, Volan/Boccaura e Nazioni all’interno della Sacca di Goro dove si allevano le vongole.

Le due cooperative non hanno partecipato all’audizione di associazioni in merito alla predisposizione del bando e non hanno mandato giù le dichiarazioni della consigliera.

“Per regolamento non ci è stato permesso di assistere all’audizione dell’assessore Caselli e prendiamo atto solo ora dell’espressione ‘non è stato corretto invitare all’audizione chi dal principio si è chiamato fuori’, espressione riferita dalla Zappaterra, in relazione alla seconda parte della commissione, quella aperta ai rappresentanti dei pescatori”.

La sentenza dei vongolari è dura. “A giudizio della consigliera Zappaterra quindi, la Regione dovrebbe escludere a priori dai tavoli istituzionali chi non si omologa. La consigliera Zappaterra non sa (ma avrebbe potuto documentarsi, prima di sentenziare) che non solo le scriventi cooperative non si sono mai ‘chiamate fuori’, ma che probabilmente sono state anche le uniche ad aver fatto pervenire più volte ed ufficialmente alla Regione il proprio punto di vista in proposito, sin da marzo 2016, quando ci è stato ufficiosamente comunicato da Barchi che era in fase avanzata l’ipotesi del bando unico”.

La battaglia è destinata a continuare. “In quanto alle associazioni, a parte la posizione di quelle che sono state negli ultimi anni troppo spesso acritiche a qualsiasi iniziativa della Regione – attaccano Coalmo e La Valle – sarà nostra cura verificare le reali posizioni assunte nelle sedi istituzionali da Agci, traendo le nostre legittime conclusioni, qualora differiscano da quelle a noi note”.

“Restituiamo quindi al mittente l’infelice espressione – concludono le due cooperative – consigliando al contempo l’esponente Pd di documentarsi sull’esistenza e l’attività in Italia di un’autorità garante della libera concorrenza e del mercato, concetti e principi che sembrano esulare dai modelli citati dalla ex presidente della Provincia di Ferrara”.

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