“La vostra gioia oggi fa bene a tutti. Più diritti fanno bene a tutti”. E’ con queste semplici quanto esemplificative parole che l’assessore Aldo Modonesi commenta l’unione civile celebrata questa mattina in municipio.

Non è il primo matrimonio gay a Ferrara: già a metà ottobre erano confluiti a nozze Henry Gallamini e Alessandro Zeri sotto la ‘benedizione’ del sindaco Tiziano Tagliani. Ma il coronamento di questo sogno d’amore rimane comunque un passo importante verso la piena uguaglianza delle famiglie omosessuali.

“E’ stata una cerimonia molto tranquilla, caratterizzata dall’emozione da parte di tutti: degli sposi, degli ospiti presenti e anche mia perché i coniugi sono due miei cari amici” racconta Modonesi.

Ma il fatto che il celebrante sia, nel suo percorso politico, da sempre vicino al mondo cattolico non dà un significato ancora maggiore a questo evento? “Non credo che abbia un significato maggiore, ognuno gli dà il significato che vuole – replica Modonesi -. Quando ho assunto la carica di assessore ho giurato di applicare le leggi italiane, sia quelle che non mi convincono sia quelle che mi convincono come questa. Non è stato niente di straordinario, insomma, nel senso che si tratta di un evento normale come dovrebbe essere in un paese normale e civile”.

Tra il classico lancio del riso e le immancabili facilitazioni ai novelli sposi, c’è però il tempo di riflettere sul significato simbolico di questo fatidico sì che, dall’approvazione della legge Cirinnà, ha cambiato la storia dei diritti civili in Italia.