Politica
28 Settembre 2016
Strascico polemico dopo la discussione in consiglio sulla mensa scolastica

Scuole. Il M5S: “Pd nega pasto da casa per non toccare la Cir”

di Redazione | 2 min

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“Si trattava di accogliere una scelta di libertà per tutte quelle famiglie che non intendono usufruire della mensa Cir per diversi motivi: per risparmiare, per scelta etica e culturale, perché insoddisfatte dal servizio della Cir – afferma il M5S -. Cosa ha votato il Pd? No. E perché no? Perché preferisce nascondersi dietro alla solita burocrazia, alle difficoltà organizzative, al controllo igienico, fino ad arrivare alla discriminazione sociale. Hanno detto no anche alla nostra proposta di fissare il termine di un anno per adeguare le nostre scuole ad una sentenza della corte d’appello. Termine troppo stringente. È chiaro a tutti che, se ci fosse la volontà politica, un anno sarebbe più che sufficiente per affrontare i piccoli cambiamenti che il pasto domestico presenta. Ad esempio, la sicurezza alimentare, che viene brandita come una clava. Basterebbe che ogni alunno mangiasse esclusivamente ciò che è suo, senza distribuire ai compagni il proprio cibo. E sarebbe compito degli insegnanti controllare che questo passaggio non avvenisse. Esattamente come avvenuto fino a oggi, quando stavano bene attenti, per esempio, a non fare passare passati cibi pericolosi ai bambini allergici”.

“Ma per chi non vuole decidere – proseguono i grillini -, meglio presentare interpello all’Asl, aspettare l’eventuale ricorso in cassazione del Miur e, ancora una volta, rinunciare alla politica, delegare alla magistratura il governo del problema in barba al diritto del cittadino, alla libertà di scelta e al senso di responsabilità di un genitore. E poi, così, non si mette minimamente in discussione l’appalto ultradecennale di Cir”.

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