Politica
5 Settembre 2016
Il gruppo consigliare chiede che i beni sequestrati ai bracconieri vengano trasferiti alle guardie ecologiche

M5S: “Codice antimafia contro i pescatori di frodo”

di Redazione | 2 min

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index20-420x236Applicare le opportunità concesse dalla legge antimafia per colpire i pescatori di frodo. La proposta viene dal Movimento 5 Stelle di Ferrara, che chiede che tutti i beni sequestrati ai gruppi criminali vengano trasferiti alle guardie ecologiche volontarie, sulla scorta appunto del codice antimafia del 2011 che consente agli enti locali di “amministrare direttamente il bene o assegnarlo in concessione, a titolo gratuito […] a comunità, anche giovanili, enti, associazioni, organizzazioni di volontariato nonché alle associazioni di protezione ambientale”.

La legge in questione riguarda la lotta alle mafie, ma il M5S locale ne chiede l’applicazione in quanto “nel corso degli ultimi 20 anni si è assistito ad un importante penetrazione nel territorio ferrarese di organizzazioni criminali che praticano la pesca illegale e il traffico del pescato, costituite da cittadini comunitari prevalentemente di origine rumena, le loro azioni di bracconaggio hanno in pochi anni depauperato gravemente il bacino fluviale del delta del Po e della rete di canali che si estende nella Provincia di Ferrara. Tale attività criminosa si associa ad aggressioni a liberi cittadini residenti e gestori e fruitori di bacini di pesca protetti, anche privati”.

La richiesta al Comune di Ferrara è quindi ben definita: “attivarsi per emanare un regolamento che disciplini il trasferimento entro 72 ore dal sequestro dei beni dei “criminali del Po”, operato dalle Forze dell’Ordine all’Associazione no profit delle Guardie Ecologiche Volontarie, perché ne dispongano, con la vendita o l’utilizzo diretto dei mezzi (imbarcazioni, autovetture), ai fini del finanziamento delle attività di contrasto all’illecito quotidiano messo in atto dai bracconieri del bacino fluviale del Po”.

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