Lettere al Direttore
6 Agosto 2016

Quale futuro per il Comparto Sicurezza?

di Redazione | 3 min

Risulta difficile esprimere concetti pacati in questo momento di grande rabbia e confusione che impregna il Comparto Sicurezza. Non è semplice per noi “poliziotti sindacalisti” esporci e dire quello che si pensa, senza dover tener conto delle ritorsioni che inevitabilmente ci saranno. Ma la nostra onestà intellettuale non ci permetterebbe di fare altrimenti, ed eccoci così a cercare di analizzare il difficile momento che sta vivendo il nostro Paese, alla luce dei recenti fatti di terrorismo internazionali.

Come già ribadito più volte da questa sigla e dal sottoscritto in particolare, l’apparato sicurezza italiano è assolutamente fallace. Tutto quanto sbandierato dal Ministro Alfano in questi ultimi mesi è incredibilmente anacronistico per chi la Polizia la vive tutti i giorni. Mancano i soldi per le divise, per le autovetture di servizio, per le dotazioni di base (caricatori, armi, apparati radio-telecomunicazioni, sistemi di difesa passivi, ecc), abbiamo un contratto bloccato da 7 anni, non assumono personale, a Ferrara mancano tra Questura e Stradale almeno 60/70 unità, ma soprattutto manca una coscienza collettiva del fatto che questa politica ha fallito e manca anche a causa di una informazione quasi totalmente controllata dal Governo di turno che filtra ogni notizia a seconda delle esigenze. In questo marasma collettivo, dove ognuno cerca di rabbattarsi come può, vengono dimenticate le vere priorità del Paese, approfittando della buona fede del popolo italiano, e passano riforme che in uno Stato democratico non passerebbero mai.

Mi riferisco in particolare alla confluenza del Corpo Forestale delle Stato nei Carabinieri, confluenza che presenta svariate anomalie.

Prima anomalia. L’assorbimento è stato deciso tramite un Decreto Legislativo emanato da un Governo che non è stato eletto da nessuno, provvedimento che di fatto ha impedito un dibattito civile, sindacale e istituzionale snaturando e annullando quello che il Legislatore aveva cercato di fare nel 1981 con la legge speciale 121, legge di smilitarizzazione della Polizia di Stato.

Seconda anomalia. Un corpo civile, viene assorbito da un corpo militare. Questa anacronistica ed ingiustificata militarizzazione “coatta”, ha di fatto azzerato tutti i diritti Costituzionali e sindacali del personale civile del Corpo Forestale dello Stato.

Terza anomalia. Questo accorpamento, travestito da esigenze di risparmio e di bilancio, ha un solo e unico intento, quello di militarizzare le forze di Polizia per poter meglio controllarle. Quello che sta succedendo in Turchia, non è tano lontano da tutto questo…

Noi vogliamo che le Forze di Polizia siano ad ordinamento civile, noi vogliamo che ai lavoratori vengano concessi dei diritti, non tolti. Noi vogliamo che un lavoratore abbia la possibilità di iscriversi ad un sindacato. Ma la deriva antidomocratica che sta prendendo questo paese è sotto gli occhi di tutti, le “epurazioni” che questo Governo sta facendo in vari campi sono preoccupanti. Stanno facendo di tutto per far si che l’omologazione del pensiero diventi “totale”. Ma finchè non ci toglieranno il diritto di esprimere la nostra opinione noi combatteremo affinchè le nostre idee diventino reltà, auspicandoci che le nostre grida servano a rimettere la Sicurezza al centro dell’Agenda di Governo.

Fabio Zaccarini – Vice Segretario Nazionale

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