di Giuseppe Malatesta

Codigoro. Salita agli onori della cronaca per la bizzarra vicenda del coccodrillo avvistato in zona discarica a Caprile, la comunità della piccola frazione codigorese (e non solo) ha comprensibilmente smorzato i toni di una vicenda che per fortuna non ha per il momento nulla a che vedere con la cronaca nera. Gli ultimi ad agire in questo senso sono stati i gestori del Bar L’osteria, che hanno esposto sotto il porticato della loro attività a Caprile un gonfiabile raffigurante appunto un coccodrillo.

‘L’abbiamo preso!” recita l’ironico cartello affisso, mentre Andrea Succi Cimentini, barista titolare, conferma “l’intento generale di esorcizzare una situazione che in fin dei conti non ha creato alcuna fobia diffusa. E’ comprensibile lo stupore e un attimo di allarmismo – aggiunge – ma il clima non è quello di una psicosi collettiva, per intenderci”. La misteriosa presenza ha verosimilmente scosso più che altro chi abita più vicino alla discarica, tra cui la signora Marisa Mantovan, che in questi giorni ha preferito trasferirsi da parenti piuttosto che rischiare incontri ravvicinati con il pericoloso rettile. “E’ comprensibile da parte sua, dato che abita proprio a ridosso dell’area di avvistamento, ma è una reazione isolata e non collettiva” rassicura Succi Cimentini.

L’ironia sul curioso avvistamento, che ha destato un incredibile interesse, corre sui social network tra chi in tempi di Pokemon Go scherza mettendo di mezzo la realtà aumentata, chi dice che a prendere vita sia stata una delle belle opere lignee dell’artista codigorese Enrico Menegatti, chi propone di ospitare il coccodrillo nella fontana del centro cittadino faccendone un’attrazione turistica e chi si spinge sulla satira politica augurandosi che il coccodrillo faccia incetta di personaggi del luogo.

E se le ricerche sul campo sono per il momento ferme, la zona resta recintata e sottoposta a sorveglianza. Mentre Caprile, discreta frazione di periferia, si gode un momento di popolarità che ci si augura resti positivo. E chissà che quella del coccodrillo non diventi una leggenda misteriosa quanto quella della Maramacula, losca creatura marina che vivrebbe tra i canali di Mezzogoro (altra frazione del Comune). A quest’ultima, la comunità ha intitolato l’annuale sagra paesana e ne ha praticamente fatto una mascotte. Che siano maturi i tempi per una Sagra del coccodrillo (non gastronomica, si intende) a Caprile?