di Mattia Vallieri
Parte anche da Ferrara il grido indirizzato a Bruxelles, dove si sta per tenere il 14° incontro negoziale del trattato transatlantico di libero scambio per commercio e investimenti, più noto come TTIP. A lanciarlo da sotto lo scalone di piazza Municipale è il comitato Stop TTIP che ha organizzato un flash mob per richiamare l’attenzione su quello che definiscono “un accordo che ha l’unica logica nel profitto di pochi”.
“L’Europa è solo un insieme di paesi con in comune la moneta, gli USA invece sono un vero stato federale e in questo accordo partono nettamente in vantaggio” introduce Marzia Marchi portavoce del comitato, che sposta poi l’accento su alcuni esempi di rischi a cui, secondo la sua versione, potremmo incorrere nel caso di approvazione del TTIP: “In agricoltura noi vietiamo gli OGM gli Stati Uniti no – spiega Marzia Marchi -. Per la chimica, i prodotti cosmetici e farmaceutici nel loro sistema si può mettere sul mercato qualunque cosa, spetta al consumatore provare che fa male, da noi prima bisogna dimostrare che non è dannoso: in questo accordo noi abbiamo tutto da perdere”.
I pericoli secondo la portavoce non finiscono qua: “Altra cosa terribile saranno gli arbitrati internazionali in cui qualunque paese potrà essere portato in tribunale internazionale da multinazionali”. Secondo Marzia Marchi con “l’approvazione del TTIP la finanza detterà le regole e a Ferrara ne abbiamo già un esempio (chiaro riferimento al caso Carife ndr). Salute, rispetto dell’ambiente e democrazia saranno messi definitivamente a rischio, così come l’educazione che per noi è un bene comune e diventerà invece terreno di profitto”.
Le critiche del comitato continuano e si concentrano sul problema della perdita di sovranità dello stato e sulla scarsa informazione dei punti dell’accordo: “In nome della globalizzazione si vuole passare sopra ai paesi e alle loro Costituzioni – accusa Claudio Fochi, consigliere 5 stelle -. Inoltre è estremamente grave la mancanza di partecipazione con clausole segrete e una totale assenza dei cittadini nelle decisioni”. Una posizione che viene ripresa anche da Corrado Oddi: “Senso del TTIP è di dire che esiste un mercato e che questo viene prima delle possibilità delle persone di essere informate”.
Non sono mancate le critiche alla giunta comunale colpevole, secondo gli organizzatori, di “non averci permesso di proiettare delle slide nello schermo usato per vedere le partite e questo nonostante nel 2014 fosse stata approvata una mozione della consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia Mantovani in cui si chiedeva di spiegare in maniera approfondita ai cittadini i rischi del TTIP”.
“E’ vero, siamo arrivati tardi e le regole vanno sicuramente rispettate ma serve anche buon senso” conclude il flash mob Marzia Marchi.
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