Terre del Reno
28 Giugno 2016
Dopo la tragedia del terremoto la reazione di azienda e dipendenti: interrotta la cassa integrazione e pronta a partire la nuova linea produttiva

La Ceramica Sant’Agostino vede la luce in fondo al tunnel

di Redazione | 3 min

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Una foto area della Ceramica Sant’Agostino dopo il terremoto del 20 maggio 2012

Sant’Agostino. Dopo la tragedia del terremoto, con i danni subìti e la morte di due lavoratori nel crollo del capannone, i ritardi burocratici dei finanziamenti per la ricostruzione e la cassa integrazione, la Ceramica Sant’Agostino sta vedendo la luce in fondo al tunnel assieme a tutti i suoi dipendenti.

L’impegno dell’azienda e degli stessi lavoratori, che si sono rimboccati le maniche assieme ai sindacati di categoria, ha portato risultati positivi su tutti i fronti. La cassa integrazione, infatti, è stata interrotta da oltre due mesi, inoltre all’inizio del prossimo anno è prevista la partenza dei nuovi impianti, una nuova linea produttiva inserita all’interno del nuovo capannone antisismico che permetterà alla Ceramica Sant’Agostino di riprendere appieno la produzione.

A riconoscere la bontà degli sforzi compiuti è proprio il sindacato Femca Cisl di Ferrara, per voce del segretario generale aggiunto Vittorio Battaglia, e le Rsu della Femca Cisl. “Quattro anni – scrivono – sono passati quattro anni dalla tragedia del terremoto che ha colpito il nostro territorio. E fra le abitazioni private e le aziende che hanno subito fortissimi danni c’è stata sicuramente la “Ceramica Sant’Agostino”, dove, inoltre, in quella notte maledetta hanno perso la vita durante il turno di lavoro Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni. Quattro anni dove, sin dal giorno dopo il sisma, ci si è rimboccati tutti le maniche per continuare l’attività produttiva dentro i capannoni rimasti integri, dove la proprietà non ha trascurato nulla del fattibile per tornare una delle più importanti realtà manifatturiere del nostro territorio, dove tutti i lavoratori si sono adoperati per adattarsi professionalmente alle esigenze organizzative dettate dalla ricerca nel “limare” il più possibile il ricorso alla cassa integrazione in concerto con tutte le produzioni e lavorazioni possibili”.

In questi quattro anni, riferiscono Battaglia e le Rsu aziendali, le turnazioni sono cambiate di continuo e gli spostamenti del personale fra reparti e uffici sono stati una costante quotidiana. Riorganizzare il tutto “è stata una impresa biblica” e a ciò si sono aggiunte altre difficoltà: spesso i bonifici dei pagamenti della cassa, erogati direttamente dall’Inps, sono arrivati in ritardo mettendo in difficoltà le famiglie dei dipendenti, mentre, come anticipato, “la richiesta dei finanziamenti previsti per la ricostruzione è dovuta passare per una burocrazia “tipicamente” italiana”. Nonostante tutto, spiega il sindacato, “si sono mantenuti tutti i diritti contrattuali e sindacali, anche quelli legati al Premio Aziendale, mai inferiore a quanto percepito prima del terremoto”.

E ora, finalmente, si vede la luce in fondo al tunnel. L’interruzione della cassa integrazione è salutata dalla Femca come “un segnale positivo sia per l’oggi che per il domani”. “Per l’oggi in quanto le retribuzioni tornano piene per tutti i lavoratori e per il domani in quanto questo significa probabilmente non trovarsi a gestire esuberi con la partenza dei nuovi impianti”.

“Nuovi impianti – assicurano dal sindacato – che saranno operativi a inizio prossimo anno: il nuovo magazzino automatico e la nuova linea produttiva inserita dentro il capannone ricostruito con tutti i crismi antisismici più moderni. La potenzialità del nuovo impianto sarà importante come importante la sua modularità, in grado di produrre formati di piastrelle classici come quelli di ultima tendenza. Ancora pochi mesi quindi, e la “nuova” Ceramica Sant’Agostino riprenderà a pieno la produzione. Come Femca Cisl plaudiamo lo sforzo comune di azienda e lavoratori, una grande risposta alla tragedia del 2012”.

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