Cronaca
20 Giugno 2016
La posizione di Elisabetta Finotelli, Rsu del sindacato Diccap Sulpl della Polizia Municipale

L’intervento: “Non siamo preparati per le situazioni violente di conflitto”

di Redazione | 2 min

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grattacielo maggio 2016 gad polizia carabinieri finanza municipale unità cinofile 3Ospitiamo l’intervento di Elisabetta Finotelli, Rsu del sindacato Diccap Sulpl del Comune di Ferrara in merito agli ultimi avvenimenti in zona Gad e sul ruolo della Polizia Municipale.

Desidero innanzitutto ringraziare l’Assessore Modonesi per il suo essere sempre presente nel tentativo di placare gli animi e nel contempo di tutelare la Polizia Municipale. Un plauso particolare va inoltre al Presidente dell’Associazione Residenti Gad dalle cui parole si evince che della sua proposta per aumentare la nostra sicurezza nulla è stato fatto. Detto ciò, a costo di sembrare ripetitiva, ci tengo tuttavia a ribadire quanto scritto nella mia precedente lettera… quello che noi vorremmo (se proprio si vuole che la Polizia Municipale si occupi di determinate problematiche), e relativamente alla quale non abbiamo ancora sentito una parola, è maggiore sicurezza per gli agenti da esplicitare mediante una preparazione adeguata del personale e mezzi e strumenti di autotutela appropriati al contesto in cui si deve andare ad operare. E questo perché la sicurezza degli operatori è la condizione imprescindibile per ottenere l’efficacia dell’intervento.

Qualcuno obietterà che già partecipiamo alle maxi retate insieme alle altre forze dell’ordine ma il problema è che noi, a differenza loro, agiamo d’istinto, di buon senso e qui ci vuole ben altro…

La situazione della città è cambiata enormemente negli ultimi anni e con essa gli interventi che siamo chiamati a fronteggiare. La Polizia Municipale di Ferrara però, in questo momento, non è (per formazione del personale, organizzazione del servizio e dotazione strumentale) adeguata a far fronte a situazioni violente di conflitto che, visti gli ultimi avvenimenti, sono purtroppo all’ordine del giorno. E quando cito l’organizzazione faccio riferimento a scelte poco logiche come ad esempio quella di mandare, dopo l’intervento interforze, durante il turno serale, solo due colleghi a svolgere il progetto “controllo velocipedi” in Viale IV Novembre. Attività che comunque è stata portata a termine, perché noi non abbiamo paura, però c’è qualcosa che non va.

La Comandante, ad oggi, si è espressa facendo chiarezza sugli avvenimenti e ringraziandoci, ma, né Lei né l’Amministrazione, ha manifestato l’intenzione di incontrare noi agenti almeno per conoscere il nostro disagio, farci capire in quale direzione ci stiamo muovendo e quali saranno le nuove azioni che si intendono intraprendere.

Ormai non siamo più chiamati solamente ad effettuare sevizi di viabilità, controlli di polizia stradale ecc… qui si tratta di Ordine Pubblico a tutti gli effetti e bisogna che qualcuno ne prenda atto. E allora perché i nostri vertici, politici e dirigenziali, non lo fanno per poi agire di conseguenza?

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