Eventi e cultura
3 Giugno 2016
L'ex senatore di Forza Italia si racconta attraverso i viaggi e gli incontri con grandi personaggi del '900

Gawronski da Wojtyla a Fidel Castro: “Il mondo è cambiato in negativo”

di Redazione | 3 min

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55518442-257a-4830-b202-79084e37f481di Mattia Vallieri

Presentazione del libro “A cena dal papa e altre storie” di Jas Gawronski e occasione per ascoltare aneddoti ed episodi molto interessanti sulle tante interviste e storie che l’autore ha affrontato nel corso degli anni. A moderare l’incontro e a fare domande all’ex senatore è Marco Zavagli, direttore di Estense.com, che incalza subito l’autore riguardo le conversazioni con il pontefice polacco Giovanni Paolo II.

“Quelle con il papa Wojtyla sono state la prime interviste che un pontefice ha rilasciato senza parlare di tematiche religiose” esordisce Gawronski. Il buon rapporto e le diverse cene come ospite del pontefice sono state “l’occasione giusta per chiedergli di poter pubblicare le nostre conversazioni, proposta questa che venne accettata in un primo momento e poi bloccata” ricorda il giornalista, sottolineando che “feci bene ad ascoltare la richiesta di non pubblicare l’intervista perché tre anni dopo me ne rilasciò una più completa e successivamente alla morte il suo segretario decise di sdoganare anche la prima intervista”.

“Assieme a Regan, al sindacato Solidarnosc e in parte al presidente Gorbaciov, l’elezione a papa di Giovanni Paolo II è stato uno dei fattori fondamentali della caduta del blocco sovietico” afferma convinto Gawronski, il quale successivamente fa luce sul dialogo avuto proprio con Wojtyla riguardo al comunismo, dichiarando che “il Papa polacco ne dava un giudizio ovviamente negativo ma pensavo molto peggiore di quello che mi fornì, inoltre erano aspre anche le critiche che faceva al capitalismo selvaggio”.

25be9a90-5dd4-4674-9251-478992a0bec5 (1)La conversazione scivola poi sull’attuale pontefice: “Mi piaceva più Wojtyla rispetto a Bergoglio – osserva Gawronski -, sicuramente Papa Francesco è molto popolare e di lui come vescovo di Roma ho grande rispetto ma a volte dà l’idea di essere troppo semplicista nel suo esaltare la povertà”.

Passando ad un altro capitolo del libro vengono passate in rassegna le due conversazioni che l’ex portavoce di Berlusconi ha avuto a Cuba con Fidel Castro, figura che ritiene “affascinante ed estremamente intelligente anche se un dittatore; è convinto di aver fatto il bene del suo paese e in alcuni settori così è stato”.

“Tutt’e due le volte che ho visto Fidel Castro si è sempre presentato con la divisa militare e alla mia domanda sul perché continuasse a vestirsi così lui mi rispose se avessi fatto la stessa domanda anche al Papa” sorride Gawronski ricordando quel momento.

Il dibattito prosegue e si avvia verso il finale, impattando su altri casi di storie presenti nel libro come la vicenda del dittatore del Kazakistan “su cui ho provato a fare un articolo di denuncia per aver nascosto gli effetti delle radiazioni nucleari che non ha avuto il seguito che desideravo e ancora oggi molti leader di paesi vanno a stringere accordi con lui” o sul caso dello strano stato del Buthan che “quando è stato chiamato per la prima volta al voto ha preferito confermare la monarchia e una sorta di dittatura”.

“Il mondo oggi è cambiato più in negativo che in positivo se escludiamo le scoperte tecnologiche e scientifiche” le parole un po’ amare in chiusura di Gawronski.

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