Economia e Lavoro
6 Maggio 2016
Alla Cciaa uno sportello dedicato al progetto Refit della Commissione europea

Imprese, come suggerire all’Ue gli intoppi della burocrazia

di Redazione | 2 min

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camera commercioCome semplificare la vita delle imprese europee talvolta costrette a fare i conti con una regolamentazione inadeguata e adempimenti burocratici costosi e farraginosi? A questa domanda darà presto risposta concreta Refit, il programma rilanciato recentemente dalla Commissione Europea per raccogliere le opinioni e le proposte di imprenditori, Ong, sindacati, associazioni di consumatori e cittadini, per migliorare e fluidificare regolamenti e direttive Ue.

Cittadini e imprese attendono una virata dall’Unione europea, la vogliono concentrata sui temi per i quali può veramente cambiare le cose. E con Refit, almeno questo è l’obiettivo, la Commissione vuole esaminare la normativa vigente chiedendosi: le norme ottengono i risultati voluti? Funzionano realmente nella pratica? Vanno aggiornate? Vi sono margini per semplificarle e snellirle? Insomma, in controtendenza rispetto alla politica, che per natura si concentra piuttosto sulle proposte nuove, Refit dedica un’attenzione altrettanto assidua alle regole che già esistono. Un impegno essenziale, per eliminare quelle procedure burocratiche superflue che possono infastidire cittadini e imprese, e le Pmi in particolare, ma anche per conferire alle politiche europee efficacia sul terreno e raggiungere gli obiettivi voluti.

“Nel 2016 – ricorda Paolo Govoni, presidente della Camera di commercio di Ferrara – Refit si concentrerà, in particolare, sulla semplificazione degli obblighi d’informativa a carico delle piccole e medie imprese che si finanziano sui mercati pubblici, con un potenziale risparmio per le aziende pari a 45 milioni di euro l’anno se non più. Si lavorerà, inoltre, per alleviare gli oneri che gravano sulle imprese negli appalti pubblici, facilitare la conformità al quadro normativo Reach ed assicurare che le norme su salute e sicurezza funzionino proteggendo realmente i lavoratori. Per questo – ha proseguito Govoni – la Camera di commercio ha attrezzato un apposito Sportello volto a supportare gli imprenditori ferraresi che intendano comunicare con la piattaforma e con la Commissione europea attraverso lo strumento in rete Ligthen the Load – Have your say (Alleggerire il carico: dite la vostra).

Un’occasione importante insomma, per la piccola imprenditrice che fatica a districarsi tra le regole per poter vendere i suoi prodotti all’estero, all’ente locale in difficoltà sulla normativa, fino all’associazione di categoria che aiuta gli imprenditori a rispettare con efficienza le norme per la sicurezza sul luogo di lavoro. “L’auspicio – ha concluso il presidente della Camera di commercio – è che arrivino anche da Ferrara proposte concrete sui regolamenti e le direttive dell’Ue che andrebbero rivisti, sul modo per migliorarli e su come semplificarne l’applicazione senza per questo abbassare gli elevati standard sociali, ambientali e di tutela dei consumatori cui gli europei sono abituati”.

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