L’affascinante mostra ferrarese su de Chirico sta conquistando la Germania e il nord Europa. A pochi giorni dall’inaugurazione, il 18 marzo, l’esposizione allestita alla Staatsgalerie di Stoccarda si è già conquistata recensioni molto positive da diversi dei principali media ed è assolutamente notevole anche la risposta del pubblico. Cosa per nulla scontata, visto che de Chirico, pur noto e amato in Germania, vi è naturalmente meno di casa di quanto non lo sia in Italia.
La mostra ferrarese resterà la vedetta internazionale della Staatsgalerie sino al 3 luglio. “Questa tappa della nostra mostra si conferma come occasione – ha affermato il vice sindaco Massimo Maisto – per promuovere la conoscenza dell’arte “ferrarese” e di Ferrara città d’arte e dell’arte, nel mondo culturale tedesco”. In dimostrazione dell’attenzione che la Staatsgalerie riversa su questa mostra, è stato annunciato un grande convegno internazionale incentrato proprio sull’artista.
“Per Ferrara Arte si tratta dell’ennesima, prestigiosa joint venture internazionale – rilancia Maria Luisa Pacelli, direttrice di Palazzo dei Diamanti – Sono più di venti i progetti espositivi realizzati in partnership o scelti per essere riproposti in importanti sedi museali nel mondo”.
Sarà una intensissima due giorni di approfondimento, il 21 e 22 aprile, su un argomento di grande interesse artistico ma anche per il mercato dell’arte, il tema delle repliche: ponendo al centro le Muse di de Chirico, sulle quali l’artista è tornato tutta la vita, sia in pittura che in scultura, gli esperti si chiederanno se “si tratta di espressioni di esigenze artistiche o di risposte alle richieste del mercato, moto dell’anima dell’artista o precisa strategia economica?” Ad aprire i lavori sarà il professor Paolo Baldacci, curatore dell’esposizione ferrarese.
Il 22 aprile il calendario delle Giornate di Studio sarà occupato dal meglio della critica d’arte tedesca e di altri Paesi, per dibattere il tema delle repliche, delle proposte seriali, delle copie, non solo in de Chirico ma in numerosissimi altri grandi artisti dell’Ottocento e del Novecento, uniti da una costante artistica. Un dibattito che partirà da Courbet, per passare alle celeberrime, ripetute “Isole dei morti” di Boecklin, alle diverse riprese dei temi polinesiani in Gauguin o alle riprese di spunti in Munch, indagando quindi le “versioni”, come nel caso delle “Femmes d’Alger” di Picasso e di Delacroix, ma anche le assonanze di tema e di opere tra Matisse e Picasso, Max Beckmann, Max Ernst, o i ready made di Duchamp o i monocromi di Yves Klein.
In tutto questo de Chirico verrà indicato a paradigma, in un dibattito nel quale, assodato il valore assoluto dell’artista, esperti di primo livello s’interrogheranno su di lui, e sui molti suoi altrettanto illustri “colleghi”, circa il loro porsi al di sopra delle regole o, per de Chirico, nel suo essere ”falsario di se stesso”, ponendosi in modo controverso rispetto alla produzione artistica.
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