Eventi e cultura
1 Febbraio 2016
L'appuntamento mensile prevede l'aletrnarsi di 16 artisti ferraresi, che hanno già lasciato una traccia nella storia artistica della città

A Cloister tracce e segmenti dell’arte ferrarese

di Redazione | 3 min

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foto 1 (1)di Nadia Graziano

“Tracce e segmenti”, due parole che esprimono un solco, un percorso o una traiettoria comuni, entro i quali troveranno spazio gli artisti ferraresi man mano invitati alla Cloister, la nuova galleria d’arte, in corso Porta Reno 45.

Nella nuova galleria, gli artisti del territorio avranno la possibilità di vedere esposte le proprie opere d’arte, tutto ciò grazie ad Alessandro Davì, titolare dell’attività Rehab Srl, che già la scorsa estate aveva pensato di intraprendere l’iniziativa volta a coinvolgere gli artisti ed avviare la galleria d’arte. La mostra verrà esposta infatti al primo piano del negozio di Davì. L’arte verrà trattata però in maniera doppia, così mentre ogni primo martedì di ogni mese sarà possibile valorizzarla tramite le mostre, ogni terzo giovedì del mese sarà possibile, invece, analizzare l’arte sotto un punto di vista letterario.

Il pittore Paolo Pallara ha introdotto la presentazione dell’evento sottolineando che “saranno 16 gli artisti che parteciperanno alla mostra, un appuntamento da non perdere”. Alessandro Davì, durante la conferenza di presentazione dopo aver sottolineato la volontà di prolungare le ore di esposizione della mostra anche nelle ore serali ricorda che “si cerca di dare una possibilità di inserimento nel mondo dell’arte anche ai più giovani, infatti sono già tante le scuole che ci hanno contattato per poter partecipare all’iniziativa e i ragazzi avranno così la possibilità di fare dei workshop per costruire materialmente qualcosa a riguardo di quanto vedranno”.

Si ricorda che l’iniziativa è in associazione con la “Galleria d’arte del Carbone” (vicolo del Carbone,18) di Paolo Volta: “la gente ha mostrato un particolare interesse sul modo in cui lavorano gli artisti oltre che per l’opera d’arte stessa”. Presenti alla conferenza anche alcuni artisti. Tra questi Lucia Boni che si è occupata di spiegare il significato delle parole “traccia” e “segmento”, che fanno da titolo alla mostra collettiva e che racchiudono il vero significato dell’esposizione:  “Il termine traccia significa che gli artisti che hanno composto le loro opere d’arte e parteciperanno alla mostra non sono artisti nuovi, ma sono già nella storia dell’arte ferrarese quindi hanno già lasciato il segno nella cultura di Ferrara, mentre il termine segmento sta ad indicare il fatto che senza il loro contributo artistico  non si potrebbe andare avanti nell’ambito artistico perché quello che fanno è parte irrinunciabile di un’intera strada”.

Dopo l’inaugurazione, la prima personale che troverà spazio in corso Porta Reno sarà quella dello scultore persiano Amir Sharifpour. Intanto domani (2 febbraio, il primo martedì del mese) sarà possibile partecipare all’inaugurazione che si prolungherà fino al 23 febbraio. La parte letteraria sarà curata, per la giornata di giovedì 18 febbraio da Rosalba Sandri (interprete della compagnia I Racconti del Basilisco) che ha dato la sua disponibilità, e che tratterà le opere del grande poeta russo Brodskij, con particolare attenzione a “Fondamenti degli incurabili”, opera dedicata a Venezia in cui acqua, città e sensi sono i protagonisti assoluti.

Chiude la conferenza Erika Grandi, sottolineando “quanto il luogo in cui si svolgerà la mostra sia pieno di qualità; molto spesso chi ha una passione per l’arte non riesce a trovare un modo per esprimersi. Corso Porta Reno è un quartiere vibrante e artistico, qua c’è luce, è un quartiere che può far si che l’arte ferrarese, che è molta, ma forse un po’ troppo nascosta, possa prendere il sopravvento”.

Per averne la riprova, l’appuntamento è domani (martedì 2 febbraio) per la collettiva, e giovedì 18 febbraio per l’incontro letterario presso corso Porta Reno, 45 sempre dalle 18 alle 21. La prima mostra si prolungherà fino al 23 febbraio.

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