Forza Italia propone una sede di Unife ad Argenta
Aprire una nuova sede universitaria ad Argenta, è questa la proposta che mette sul campo Forza Italia in vista delle prossime comunali
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Il rapporto con i cittadini in forme organizzate è un elemento importante e strategico per la qualità dei servizi sanitari. È quanto emerso nel corso del convegno "Comunità e Sanità: il ruolo dei Comitati Consultivi Misti dalla parte del cittadino" che, nella mattinata di martedì 16 aprile, ha riempito la Sala della Musica in via Boccaleone 19 a Ferrara
La cooperativa sociale Piccolo Principe di via Maestri del Lavoro - che aderisce a Confcooperative Ferrara - ha festeggiato i suoi primi dieci anni di attività
Dopo cinque anni, Davide Nardini lascia la presidenza di Asp del Delta Ferrarese e al suo posto nei giorni scorsi è stato nominato Lorenzo Marchesini
Sarà dedicata alla vita e alle opere del regista svedese Ingmar Bergman, in un percorso psico-biografico, la nuova conferenza del ciclo di incontri 'Anatomie della mente' in programma giovedì 18 aprile alle 17 nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea
Cento anni. Tanto è passato dalla nascita di Arnoldo Foà a Ferrara, il 24 gennaio 1916, una delle personalità più importanti nel panorama artistico italiano.
Ma da quell’11 gennaio di due anni fa – quando Foà con la sua morte a Roma ha lasciato un vuoto enorme nel mondo culturale italiano – non una manifestazione, non un evento istituzionale a lui dedicato nella terra che gli diede i natali e che sembra averlo dimenticato. Se per il maestro Claudio Abbado ci si è affrettati per dedicargli il nome del Teatro Comunale, passando sopra anche aspre polemiche, per il grande attore e doppiatore, voce del teatro e dei grandi del cinema cui la prestava, non c’è stato nulla, solo il pianto rituale che segue alla scomparsa, l’istantaneo ricordo, orgoglioso ma effimero, della sua ferraresità.
Cento anni avrebbe oggi il grande protagonista del Novecento, che ha vestito i panni dell’attore di teatro, cinema e tv, oltre che quelli di regista e doppiatore, e poi scultore, pittore e poeta.
Di origine ebraica, abbandonò Ferrara per trasferirsi nella capitale, riuscì a superare le leggi razziali usando un falso nome, fuggendo da Roma per raggiungere Napoli, dove diventò capo annunciatore e autore per la Radio alleata Pwb. Nell’immediato dopoguerra divenne subito un attore apprezzatissimo e di spicco, prima a teatro, dove lavorò con i più grandi, da Strehler a Visconti, e poi nel grande e piccolo schermo, con oltre cento film interpretati. In veste di doppiatore Foà ha prestato la voce a grandi star del cinema come Antony Quinn e John Wayne.
Foà – ateo dichiarato – si è sempre impegnato nella vita civile e politica e qualche anno prima della sua morte il suo nome fu proposto per la nomina di senatore a vita. Nel 1985 era stato insignito del cavalierato di Gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica.
Tra gli infiniti premi e riconoscimenti ricevuti, si ricordano il Nastro d’Argento come miglior attore non protagonista per il mio ruolo nel film “Gente di Roma” di Ettore Scola (anche lui scomparso solo pochi giorni fa), il Premio De Sica. Numerosi anche i riconoscimenti ricevuti dalla sua città natale, Ferrara (dove venne alla luce in una casa di via Giuoco del Pallone): dalla Medaglia dell’Università degli Studi di Ferrara del 2006 al Premio Città di Ferrara dello stesso anno, fino al Premio della stampa alla carriera.
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