Lettere al Direttore
24 Novembre 2015

Carradori risponde a Ferrante su dimissioni e dirigenti

di Redazione | 4 min

Leggo su estense.com e su la Nuova Ferrara il caldo invito del Sig. Ferrante a dimettermi. Anzi: i caldi inviti. Penso che si tratti infatti di due inviti. Uno si riferisce alla vicenda processuale risalente al mio passato ruolo di Direttore Generale dell’Assessorato alle politiche per la salute, e su quella ho già espresso la mia posizione, che posso brevemente riassumere ricordando che i giudizi di legittimità di un incarico di responsabilità nella pubblica amministrazione si formulano sulla base della conclusione di un procedimento.

Da questo punto di vista i procedimenti che hanno interessato lo scrivente a tutt’oggi si sono conclusi riconoscendo la piena correttezza di fronte alla legge dei comportamenti adottati, in un caso anche rinunciando al facile ombrello della prescrizione. Nel caso di cui sopra, la norma non prevede nessuna dimissione “dovuta ed irrevocabile”, ma in caso di rinvio a giudizio lo spostamento del dirigente. Cosa per altro già avvenuta.

Ma ieri il Sig. Ferrante mette in campo una del tutto diversa argomentazione. Va incidentalmente rilevato che, non essendo tale argomentazione in alcun modo collegata alla prima, né nella natura, né nelle procedure, essa dimostra solo che le motivazioni delle mie tanto desiderate dimissioni sono del tutto ininfluenti. L’importante per questo signore (che, come ho detto, mai ho avuto il piacere di conoscere) è che me ne vada.

Il sottoscritto, però, a differenza del Sig. Ferrante, motiva adeguatamente le proprie azioni.

Intanto il Sig. Ferrante rimpiange che neanche in questa occasione sia stato possibile valorizzare le competenze delle due aziende ferraresi. Dunque, anche secondo lui, c’era un’“occasione”. E convengo: le occasioni di miglioramento sono (ed erano) ben più di una, ma una direzione che sia seria affronta prima i problemi più gravi e poi quelli meno.

Tra i problemi più impellenti c’è quello di una migliorabile gestione amministrativa del nostro principale ospedale. Voglio solo ricordare il disallineamento delle modalità di registrazione delle prestazioni di libera professione della nostra azienda con il generale contesto regionale fino alla creazione di un nomenclatore esclusivamente ferrarese, la difficile intelligibilità della pianificazione dell’assistenza ambulatoriale, la definizione di percorsi di accesso alle prestazioni volti a mantenere una prassi consolidata ma poco funzionali alle persone che dell’assistenza fruiscono con un ingiustificato duplicarsi delle fasi di accettazione, la sistematizzazione delle forme di integrazione interaziendale come semplice giustapposizione di funzioni. Più in generale, occorre che le funzioni amministrative siano fortemente riorientate verso il servizio alle persone e verso l’adeguamento delle procedure a quelle previste dalla regione, non ultima la progressiva digitalizzazione di tutte le forme di registrazione delle attività sanitarie e l’abbandono della carta.

Contemporaneamente l’integrazione tra le due aziende non deve essere fatta avendo come esclusiva o prevalente finalizzazione il risanamento del bilancio delle due aziende. L’integrazione può far risparmiare, ma il risparmio ha un valore se l’integrazione soddisfa i bisogni delle persone. Così, sul versante sanitario, abbiamo ricercato una professionalità con esperienza di gestione dell’integrazione e di monitoraggio e valutazione della stessa in stretto rapporto con il punto di vista espresso dai pazienti. E, sia detto per inciso, anche guardando agli aspetti meno complessi della partecipazione degli utenti, la nostra azienda non brilla certo per attenzione e tempestività ai bisogni rappresentati.

Nell’individuazione di queste due professionalità, che ritengo indispensabili in questa fase del riorientamento strategico dell’azienda, sono stati seguiti tutti i passaggi che ne consentissero la riconoscibilità della funzione organizzativa: i bandi sono stati emessi dopo le relative informazioni e discussioni sindacali, e dunque l’azienda ha dichiarato, alle rappresentanze dei propri professionisti, oltre che alle articolazioni interne aziendali, gli obiettivi da perseguire con i due incarichi. Essi non risultano neanche particolarmente appetibili, non essendo remunerati aggiuntivamente rispetto ai compensi maturati nella precedente attività delle due dirigenti selezionate. Agli stessi bandi potevano partecipare sia professionisti esterni che professionisti interni; evidentemente questi ultimi non erano interessati vista l’assenza di partecipazione. Gli incarichi conferiti non sono stati tra l’altro istituzionalizzati nella struttura organizzativa dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, ma sono a termine, in questo modo impegnando solo la scrivente direzione e l’orientamento specifico che essa vuole dare, e di cui ha responsabilità, nel rilancio dell’azienda.

Tanto si doveva per precisare le cose. Tuttavia ci aspettiamo che nei prossimi giorni il Sig. Ferrante chieda ulteriormente le mie dimissioni. Di questi tempi infatti l’ospedale è spesso avvolto nella nebbia delle prime ore del mattino…

Tiziano Carradori
Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com