Politica
12 Novembre 2015
La richiesta: "C'è solo la volontà politica di fare un gesto di inclusività e vicinanza verso famiglie lo Stato trascura da decenni"

Trascrizioni, le associazioni Lgbt contro Tagliani

di Redazione | 3 min

IMG_20150212_110514410_HDRChe l’ordine del giorno ‘annacquato’ – per non dire svuotato –  sulle trascrizioni passato lunedì in Consiglio comunale non fosse piaciuto le associazioni Lgbt lo avevano fatto sapere fin dalla chiusura del dibattito. Ma oggi arriva una reazione ‘ufficiale’ che chiama direttamente in causa il sindaco.

“Ieri (lunedì, ndr) il Consiglio Comunale ha emendato l’odg iniziale trasformandolo in una sommessa richiesta al Parlamento e al Governo sia in materia di trascrizioni sia di sostegno al Ddl Cirinnà – scrivono in una nota Famiglie Arcobaleno, Arcigay e Arcilesbica e Agedo Ferrara -. Si è persa completamente la finalità politica dell’odg iniziale, che poteva essere portata avanti con coerenza anche dopo la sentenza del Consiglio di Stato, per trasformarlo un esercizio di pura retorica, utile soltanto a tenere il Pd più unito possibile”. Arriva poi l’attacco al Tiziano Tagliani e alla sua posizione espressa durante il dibattito: “Durante la discussione – scrivono le associazioni – il sindaco Tagliani, dopo avere equiparato le posizioni omofobe delle “sentinelle in piedi” a quelle dei firmatari dell’appello ‘per la piena uguaglianza dei nostri concittadini lesbiche e gay e per il riconoscimento e la tutela delle famiglie formate da persone dello stesso sesso e dai loro figli’ apparso lunedì sui giornali, bollandoli come opposti estremismi, si è espresso in maniera netta contro ‘le trascrizioni: sono atti amministrativi, non dimostrativi come lo ius soli, e sarebbero illegittime. Sul piano politico c’è responsabilità da parte del governo nel dare risposta su questi temi. È invece venuto il momento di adottare un regolamento per il registro delle unioni civili’, approvato dal Comune di Ferrara nel 2006″.

“Caro sindaco – prosegue la nota – nessuno l’ha mai invitata a compiere atti illegittimi, tanto meno le associazioni lgbt. Le abbiamo sempre detto che l’obiettivo della trascrizione era limitato a dare pubblicità e a certificare un atto giuridico, esistente e valido, come anche da lei ammesso, ma attualmente in Italia inefficace a produrre effetti giuridici. In questo senso la richiesta di trascrizione era già la richiesta di un atto simbolico, o “dimostrativo” come Lei dice. È disponibile – chiedono le associazioni –  a fare attivi simbolici, libero da pastoie giuridiche (che peraltro non hanno fermato altri suoi colleghi, come l’avvocato Pisapia, sindaco di Milano, che ha trascritto matrimoni, o di Bologna, Roma etc…)? Vuole adottare (finalmente!) un regolamento per il Registro delle unioni civili”? Sono mesi che glielo chiediamo. È uno strumento che, nell’intenzione del legislatore nazionale, potrebbe essere utile non solo alle coppie formate da persone dello stesso sesso. Le chiediamo poi, anche attraverso il Regolamento del Registro delle Unioni civili, questi atti simbolici: eliminare, nei limiti delle competenze comunali, gli ostacoli oggi esistenti nell’esercizio dei diritti e doveri che le famiglie formate da persone dello stesso sesso, in particolare quelle omogenitoriali, incontrano nella loro vita quotidiana, in mancanza di un intervento legislativo nazionale; disporre che l’ufficiale di anagrafe rilasci, su richiesta degli interessati, un attestato di “famiglia anagrafica” che riporti espressamente l’indicazione che è fondata su vincoli affettivi, ai sensi dell’articolo 4 e 33 comma 2 del Regolamento anagrafico recato dal D.P.R. 223/1989; rendere possibile l'”annotazione” nel registro delle unioni civili, dei matrimoni same-sex contratti all’estero”.

“Qui – concludono le associazioni – non ci sono prefetti o ministri di mezzo. C’è solo la volontà politica di fare un gesto di inclusività e vicinanza verso famiglie lo Stato trascura da decenni. Chiediamo che dalle parole di impegno sentite ieri, almeno su questo punto, si passi finalmente ai fatti”.

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