Cronaca
1 Novembre 2015
Rinaldi: "E' tornata la povertà, ma non può esserci carità senza giustizia"

Avvocato di Strada, dieci anni di tutela ai senzatetto

di Redazione | 4 min

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avvocato strada 1di Anja Rossi

Diritto alla salute, alla tutela legale, alla residenza. Un aiuto a superare gli ostacoli che impediscono l’inserimento nella società ed il pieno esercizio della cittadinanza. Sembrano ormai slogan dalla facile presa sociale e politica, ma possono rivelare anche una necessità più profonda – per alcuni – di dare il proprio contributo per cambiare lo stato delle cose.

Su questi presupposti nasceva infatti 10 anni fa a Ferrara lo sportello dell’associazione onlus Avvocato di Strada, rinominato anche ‘lo studio legale più grande d’Italia e anche quello che fattura meno’, per dare una tutela legale gratuita alle persone senza dimora. Dieci anni in cui i cambiamenti sociali ed economici hanno contribuito ad ampliare il concetto di povertà, in un contesto dove continua a salire il numero di persone, italiane e straniere, private dei beni di prima necessità o anche di una identità anagrafica.

“Come cambia la società, cambiano anche le esigenze – spiega Raffaele Rinaldi, coordinatore dello sportello ferrarese di Avvocato di Strada -; ora allo sportello viene anche l’imprenditore”. Rinaldi sottolinea anche un altro elemento per capire come sono cambiate le esigenze legali in dieci anni di attività. “Prima le cause più seguite erano di tipo penale, poi sono state maggiori quelle amministrative. Oggi ci troviamo di fronte, da ormai sette, otto anni, a cause che vertono sul civile. È un indizio importante: è tornata la povertà e il senzatetto non è più solo l’alcolista cronico o il tossicodipendente. Spesso la povertà è collegata a uno smarrimento, un momento in cui nella vita ci si perde, ma non può esserci carità senza giustizia e serve uno stretto collegamento con le istituzioni”.

A 15 anni dalla nascita dell’associazione, fondata a Bologna nel dicembre del 2000 come proseguimento dei lavori iniziati con Amici di piazza Grande, Avvocato di Strada conta ora 41 sportelli distribuiti in Italia (sono scoperte come regioni solo la Calabria e la Sardegna) e oltre 1000 avvocati di strada volontari. Nel 2014 sono state 3231 le persone difese, “persone che altrimenti non avrebbero avuto nessuna difesa” evidenzia il presidente nazionale dell’associazione, Antonio Mumolo. “In Italia c’è molta fame, soprattutto di diritti – continua -. Questo comporta problemi che rendono davvero difficile la possibilità di uscire dalla strada, una volta superato il momento di difficoltà”.

Nonostante il diritto alla difesa legale sancito dalla Carta europea dei diritti fondamentali, il gratuito patrocinio nella Penisola italiana è subordinato alla residenza, tanto che chi ne è privo non può essere di fatto tutelato. “È molto facile perdere la residenza, anzi, facilissimo – spiega Mumolo -. Una volta persa non si ha più diritto alla salute, non si può aprire una partita iva, si perdono i diritti previdenziali, i diritti politici, le tutele offerte dal welfare locale: in pratica si diventa completamente invisibili e risulta impossibile uscire dalla strada”.

Lo stesso vale per i soggetti detenuti in carcere. “Chi è in carcere – racconta Marcello Marighelli, garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune e della Provincia di Ferrara – perde rapidamente la residenza e inizia così un periodo di limbo finché per lui non arriva la sentenza definitiva”. La proposta, che si sta concretizzando in questi mesi, è quella di istituire uno spazio informativo di prossimità, “pensato per chi sta per uscire dal carcere e voluto da noi e dall’amministrazione comunale per risolvere uno di quegli aspetti che creano diseguaglianza, ovvero la carenza di informazioni”.

avvocato strada 2Quanto ai dati, a Ferrara nel 2014 gli utenti sono stati 35 uomini e 6 donne (venti italiani, sei UE e 15 extra europei) e le pratiche sono state 41. Di diritto civile sono state in totale 26 (di cui 9 con questioni inerenti al diritto di residenza), 8 di diritto penale (di cui 4 legate alle richieste di pene alternative alla detenzione) e zero quelle amministrative. Le pratiche collegate al diritto dei migranti 6, di cui 5 legate a decreti di espulsione. Sono attualmente 6 gli avvocati che svolgono attività di volontariato per l’associazione. Da qualche giorno è stata stipulata una convenzione con l’Università di Ferrara per poter far fare tirocini curricolari agli studenti di Giurisprudenza, “ma servirebbe anche un coinvolgimento maggiore dell’Ordine degli Avvocati di Ferrara, per aiutarci a far conoscere le attività dell’associazione anche ad altri colleghi”, evidenzia Rinaldi.

Per don Domenico Bedin, presidente dell’associazione Viale K dove Avvocato di Strada ha sede a Ferrara, “a dieci anni di distanza da quando è nato, questo è un percorso che sta portando i suoi frutti. C’è sempre una sorta di paura da parte della cittadinanza, una sorta di preoccupazione di una sottrazione di benessere nel dare diritto alle persone senza dimora. Servirebbe invece capire che riconoscere i diritti di tutti è un arricchimento”.

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