Cronaca
17 Giugno 2015
Il progetto punta a un nuovo metodo per diagnosi precoci del tumore del colon retto

Unife partecipa al progetto da sei milioni di euro Ultraplacad

di Redazione | 2 min

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I partecipanti Unife al Kick-off Meeting ULTRAPLACADL’Università di Ferrara con il gruppo del professor Roberto Gambari del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie composto da Alessia Finotti, Nicoletta Bianchi, Enrica Fabbri, Monica Borgatti, scende in campo contro il tumore del colon retto e lo fa partecipando ad Ultraplacas (Ultrasensitive Plasmonic devices for early Cancer Diagnosis), importante progetto presentato dall’Unità di Catania del Consorzio Interuniversitario “Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi” (Inbb) e coordinato da Giuseppe Spoto dell’Università di Catania.

“La patologia per la quale è destinata questa nuova diagnostica è il tumore del colon retto – spiega Roberto Gambari – che oggi è tra le patologie tumorali più diffuse e colpisce in modo uniforme la popolazione di sesso maschile e femminile. Obiettivo di Ultraplacad è mettere a punto un nuovo metodo di analisi in grado di verificare la presenza di alcune molecole associate al tumore del colon retto direttamente dal sangue di pazienti. L’identificazione di tali molecole, ad esempio alcuni microRna e alcune mutazioni di sequenze Ras, consentirà di effettuare diagnosi precoci del tumore e di fare valutazioni sull’efficacia degli interventi chirurgici di asportazione di masse tumorali e dei trattamenti clinici, senza dover far più ricorso ai metodi complessi ed invasivi oggi utilizzati, che richiedono l’asportazione di parte dei tessuti alterati dal tumore. Con i metodi che verranno messi a punto da Ultraplacad sarà possibile effettuare le diagnosi semplicemente usando pochi millilitri di sangue prelevato dal paziente ed eliminare in molti casi l’invasiva e dolorosa indagine della colonscopia. Unife si occuperà di mettere a punto e validare sistemi diagnostici ultilizzando alcuni microRna come biomarcatori”.

“È quindi possibile oggi – conclude Gambari – avventurarsi in settori di ricerca ancora inesplorati e ritenuti, fino a pochissimi anni fa, inesplorabili, sfruttando nuove possibilità offerte da avanzati metodi nanotecnologici”.

Insieme ad Unife, lavorano altri 12 partner: Inbb (Italia), Istituto Austriaco per la Tecnologia (Austria), Istituto di Fotonica ed Elettronica (Repubblica Ceca), Istituto Nazionale dei Tumori (Roma, Italia), Vtt Technical Research Centre (Finlandia), Horiba Jobin Yvon SAS (Francia), Scriba Nanotecnologie (Italia), Ginolis Oy (Finlandia), Future Diagnositc Solutions (Olanda), Amires (Repubblica Ceca), Università di Siegen (Germania), Università di Twente (Olanda).

Solo 9 delle 462 proposte sottoposte al sotto programma “Sviluppo nuovi strumenti diagnostici e tecnologie” di Horizon-2020, sono state finanziate e Ultraplacad ha ottenuto, la valutazione massima di 15 su 15 aggiudicandosi il primo posto assoluto e un finanziamento di circa 6 milioni di euro per i 42 mesi di attività.

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