Samantha Cristoforetti al suo ritorno (Foto: Nasa/Flikr/CC BY-NC 2.0)
Tre ore e ventidue minuti di viaggio a bordo della Soyuz, dalla Stazione spaziale internazionale al Kazakistan. Samantha Cristoforetti ha fatto ritorno sulla Terra e verrà trasferita in queste ore nella base operativa della Nasa a Houston dove la attende una sorta di quarantena per proteggerla da infezioni dato che la permanenza nello spazio ha depresso il suo sistema immunitario.
E proprio nella città del Texas AstroSamantha proseguirà con i vari test scientifici portati avanti sulla Iss, tra questi, ovviamente, quello ideato da Paolo Zamboni: Drain Brain.
“Il protocollo è programmato per mercoledì 17 giugno – conferma Angelo Taibi, professore nel dipartimento di Fisica Unife e project manager dell’esperimento -. Faremo le ormai consuete due sessioni con gli esami ecografici e pletismografici al mattino e, dopo otto ore, nel pomeriggio”. Con lui non ci sarà Paolo Zamboni, impossibilitato ad andare, ma la ricercatrice Enrica Menegatti e il chirurgo Sergio Gianesini, facenti parte del ‘team-Zamboni’.
“Lo scopo di questo test – spiega Taibi – è capire l’adattamento fisiologico dopo il ritorno, da condizioni di microgravità a quelle terrestri. Durante gli esperimenti in orbita – aggiunge Taibi – abbiamo già notato un po’ di differenze rispetto ai rilevamenti a terra, soprattutto il sangue è risultato più denso e abbiamo osservato delle modifiche all’anatomia del collo. Il comportamento della vena Giugulare è quello che ci aspettavamo, simile a quando siamo in posizione supina”.
I tre andranno a Houston un giorno prima perché la Nasa ha chiesto di poter vedere nuovamente il pletismografo (inviato in una terza copia pochi giorni fa), sofisticato strumento portatile e non invasivo che serve a misurare le variazioni di capacità elettrica associata a variazioni di volume del sangue, tramite sensori che possono essere applicati a qualunque segmento cilindrico del corpo. Strumento interamente sviluppato all’interno del dipartimento di Fisica e Scienze della Terra Unife in collaborazione con la sezione di Ferrara dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Infn.
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