Occhiobello. Una lettera firmata ‘una cittadina delusa’ indirizzata al sindaco e all’ordine dei farmacisti di Rovigo. Il fatto risale al primo maggio quando, una residente del comune di Occhiobello, riferisce di essersi recata alla farmacia di Ficarolo per acquistare un farmaco salvavita per la madre, dimessa il giorno prima dall’ospedale di Rovigo.
La cittadina contesta che entrambe le farmacie del territorio di Occhiobello fossero chiuse.
Il sindaco Daniele Chiarioni, ricevuta una lettera di precisazione firmata da Alberto Melloncelli, presidente dell’ordine dei farmacisti di Rovigo e Michelangelo Galante, presidente Federfarma di Rovigo, interviene in merito.
“Comprendo il disagio lamentato dalla signora e ricordo che il comune di Occhiobello fece, a suo tempo, la richiesta per avere altre due farmacie sul territorio comunale proprio per potere ampliare il servizio alla cittadinanza”.
“Come mi è stato riferito dall’ordine dei farmacisti, i turni delle farmacie sono regolati dalla legge regionale 64/1994 e le farmacie della provincia stanno rivedendo l’organizzazione dei turni. Per rendere l’idea, durante la settimana di turno, il farmacista rimane in servizio 168 ore”.
Sempre secondo quanto riportato dall’ordine dei farmacisti, “è all’approvazione della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 18 – aggiunge Chiarioni – una nuova organizzazione dei turni a livello provinciale e il nuovo schema prevede che tutte le farmacie della provincia si conformino alla turnazione della città di Rovigo, che consiste in 24 ore di turno continuato ogni dieci giorni”.
Oltre a ciò, come precisato dalla nota dall’ordine dei farmacisti, nel caso in cui la guardia medica verifichi l’impossibilità dell’ammalato di procurarsi il farmaco, è in progetto un servizio pagato dai farmacisti grazie al quale il medico potrà contattare la più vicina farmacia di turno che provvederà a consegnare il medicinale a domicilio nel più breve tempo possibile, avvalendosi di una coooperativa.
“Tale soluzione appare utile e risolutiva – conclude il sindaco Chiarioni – in circostanze analoghe a quelle vissute dalla nostra concittadina che, a quanto sappiamo, essendo stata dimessa in giornata prefestiva, non ha ricevuto dalla struttura ospedaliera pubblica il farmaco necessario per la continuità assistenziale ospedale – territorio, trovandosi costretta a procurarselo autonomamente”.