Cronaca
14 Maggio 2015
Esclusa per infiltrazioni mafiose, ora è in amministrazione giudiziaria e ritorna tra le imprese virtuose

Azienda torna nella white list e parteciperà al bando del Comune

di Redazione | 2 min

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WP_20150513_14_20_39_Prodi Francesco Altavilla

L’azienda Bianchini Costruzioni s.r.l. di San Felice sul Panaro è stata nuovamente iscritta alle “white lists” ovvero gli elenchi dei prestatori di servizi ed esecutori di lavoro non soggetti al tentativo di infiltrazione mafiosa. La re iscrizione dell’azienda modenese agli elenchi certificati dalle prefetture in cui hanno sede le imprese è stata resa possibile dalla messa sotto amministrazione giudiziaria dell’impresa di costruzioni. Lo ha fatto sapere l’onorevole Alessandro Bratti, presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, nota anche come “commissione ecomafie”, durante la conferenza stampa di mercoledì in Prefettura. “Si tratta di un tentativo di salvataggio degli operai e dell’attività produttiva dell’azienda – ha precisato Bratti – intorno alla vicenda sono ancora in corso tutte le verifiche del caso, ma è emerso che l’infiltrazione camorristica in questo caso era finalizzata al profitto e non al consenso ”.

L’azienda edile di San Felice sul Panaro, partecipò anche ad un bando post-sisma indetto dal Comune di Ferrara, come fece sapere l’assessore Aldo Modonesi durante un incontro con i cittadini nel mese di marzo. In quel caso il sistema delle “white lists” funzionò e a seguito di una comunicazione della prefettura di Modena al Comune di Ferrara l’azienda venne eliminata dall’elenco delle partecipanti alla gara d’appalto. Poco dopo sarebbe partita l’inchiesta “Aemilia” e le connessioni dell’amministrazione della Bianchini Costruzioni s.r.l. con la criminalità organizzata emersero del tutto.

La ditta Bianchini, coinvolta nella corposa inchiesta “Aemilia”, che aveva portato alla luce la sinergia tra imprese e criminalità organizzata, coinvolgeva un gran numero di reati ambientali: l’uso di amianto nella costruzione delle scuole, il sotterramento del materiale cancerogeno spesso coperto con pochi centimetri di asfalto. L’uso fatto dello stesso materiale proibito per la costruzione dei campi di accoglienza dei tanti rimasti senza una casa dopo il terremoto. “Per queste ragioni la proprietà dell’azienda Bianchini Costruzioni s.r.l., che dal 2008 faceva affari con la criminalità organizzata è stata posta sotto sequestro” ha aggiunto il presidente della commissione Bratti.

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