La sua concessionaria aveva venduto un’auto appartenuta all’ex fuoriclasse di Juventus e Real Madrid Zinedine Zidane a un acquirente ferrarese. Un’auto di lusso ma che ha smesso di funzionare ben presto presentando problemi al cambio e al motore.
Uno dei motivi è che l’auto era meno nuova e meno ‘in forma’ di come era stata presentata, a partire dai chilometri percorsi, artatamente abbassati.
Ma il giudice del tribunale di Modena lo ha assolto pur essendo stato provato che il contachilometri era stato taroccato: il motivo è semplice: è mancata la prova che fosse stato proprio lui – il legale rappresentate della concessionaria, imputato nel processo – e non un collaboratore ad aver manomesso l’auto.
E così l’acquirente ferrarese – costituitosi parte civile tramite gli avvocati Pietro Zappaterra e Gianni Ricciuti del foro estense – si ritrova con un pugno di mosche in mano: per quell’auto aveva versato 10mila euro più la sua Mercedes Clk.
L’auto era stata regalata nel 2001 da Zidane al suo ex compagno di squadra alla Juventus Paolo Montero il quale l’anno successivo l’aveva poi venduta a un fotografo. Durante il dibattimento sono emersi anche altri dettagli: il venditore aveva nascosto uno dei precedenti proprietari mettendo un adesivo nel libretto dell’auto ed era stato proprio l’ultimo proprietario a confermare di averla consegnata con almeno 200mila km, mentre lo sventurato acquirente l’aveva acquistata che ne aveva 120mila.
La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a sei mesi di carcere per frode nel’esercizio del commercio più il pagamento di una provvisionale da 10mila euro. La difesa aveva invece chiesto l’assoluzione.