Cronaca
15 Marzo 2015
I manifestanti hanno protestato contro i provvedimenti disciplinari in via Arginone: “Sorvegliare è punire. Ribellarsi è vivere”

Gli anarchici sfilano in piazza in solidarietà ai detenuti

di Redazione | 2 min

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La droga nel fazzoletto da naso sporco

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unnamed (30)di Francesco Altavilla

“Sorvegliare è punire. Ribellarsi è vivere”, lo striscione addossato alla colubrina in piazza Castello è stato posto dal gruppo in solidarietà degli anarchici incarcerati presso la casa circondariale di via Arginone. Nel pomeriggio di sabato 14 marzo ha infatti avuto luogo la manifestazione organizzata da gruppi appartenenti all’universo politico antagonista, uniti nella solidarietà e nella denuncia delle condizioni definite repressive, vessatorie ed inumane. Per la prima volta una dimostrazione di solidarietà dei gruppi anarchici trova spazio nel pieno centro della città, abbandonando per l’occasione il piazzale antistante il carcere di via Arginone.

Il gruppo di anarchici in custodia nel carcere di Ferrara si è fatto ultimamente piuttosto numeroso, l’arrivo di Francesco Porcu e Gianluca Iacovacci da Alessandria ha portato il numero degli anarchici detenuti nella sezione di alta sicurezza a nove. Da due settimane a questa parte la tensione nel carcere di via Arginone è però decisamente aumentata. Uno degli anarchici è stato posto per due settimane in isolamento punitivo ed ha perso il beneficio della liberazione anticipata di 45 giorni per una baruffa con uno degli agenti della polizia penitenziaria. Per i tre giorni successivi gli altri anarchici detenuti hanno avviato una curiosa campagna di solidarietà: la battitura delle sbarre. L’accusa di “disordini e sommossa” ai sensi dell’articolo 77 del regolamento di esecuzione penitenziaria ha in seguito colpito altri sei degli anarchici detenuti, sanzionati con quindici giorni di esclusione dalle attività in comune (ora d’aria, socialità, palestra e campo sportivo).

La mobilitazione è stata organizzata proprio quando le notizie dal carcere hanno raggiunto il mondo “fuori le sbarre”. Gli organizzatori, che non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione ed hanno tenuto nei confronti della stampa un atteggiamento piuttosto ostile, hanno tuttavia regolarmente informato le autorità, che hanno autorizzato la manifestazione pomeridiana.

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