Cronaca
11 Marzo 2015
Il fondatore di‘Libera’: “Anche se a Ferrara la situazione è ancora tranquilla, tenete alzate le antenne e difendete la vostra città”

Don Ciotti: “La Costituzione è il primo vero testo antimafia”

di Redazione | 3 min

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unnameddi Marcello Celeghini

“Fu un incontro casuale da ragazzo a spronarmi ad iniziare la mia battaglia”. Inizia così il racconto a cuore aperto di Don Luigi Ciotti agli studenti del Liceo Ariosto ieri pomeriggio in un atrio Bassani gremito di persone. Il sacerdote simbolo della lotta alla mafia, fondatore di ‘Gruppo Abele’ e dell’associazione ‘Libera’, ha risposto ad una decina di domande del giovane pubblico presente toccando tutti i punti salienti della sua vita spesa ad estirpare le mafie e aiutare gli ultimi e mettendo in guardia i ragazzi dai lunghi tentacoli dalla mafia, ormai diffusa in tutto lo Stivale.

È un uomo che non ha paura Don Ciotti, nonostante le recenti minacce di morte da parte dei boss mafiosi in carcere, che gli sono valse una scorta che lo accompagna praticamente in ogni momento della giornata. “La forza della mafia proviene da fuori della mafia non da dentro, da tutte quelle situazioni di indifferenza, omertà, paura e superficialità culturale che, spesso, pervadono i tanti cittadini ad intermittenza che, una tantum vanno alle grandi manifestazioni e ai cortei, poi nel loro quotidiano si rendono complici della cappa mafiosa di molte zone d’Italia”. Il sacerdote torinese individua la linfa vitale delle mafie nella scarsa cultura o, meglio, nel sapere per sentito dire, un sapere superficiale che non scava a fondo. “Vi fa onore essere qui oggi pomeriggio- dice Don Ciotti rivolto agli studenti- perché utilizzare il vostro tempo libero per conoscere, fa di voi delle persone non superficiali, una vera rarità di questi tempi”.

“Don Sturzo, già agli inizi del Novecento, diceva che la mafia ha le mani in Sicilia ma la testa a Roma”. E gli sviluppi degli ultimi mesi non solo danno ragione al fondatore del Partito Popolare Italiano ma mostrano come le mani delle mafie siano un po’ in tutto lo Stivale. “Il 21 marzo- rivela il sacerdote- scenderemo in piazza con Libera a Bologna perché ormai l’Emilia da terra guida quale era si è trasformata in terra di mafia. La città di Bologna, in particolare, è una città malata perché ormai completamente in mano alla ‘Ndrangheta. C’è un report governativo di appena una decina di giorni fa che tratteggia il fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel capoluogo felsineo. Bene, ciò che ne esce da questo report va oltre ogni pessimistica previsione: a Bologna c’è un sistema di potere criminale pazzesco che vede una penetrazione delle mafie nelle istituzioni e anche nel tessuto imprenditoriale. La situazione di Ferrara- continua Don Ciotti- mi dicono essere ancora tranquilla, ma attenti ragazzi, tenete alzate le antenne e difendete la vostra città. Le mafie sono forti quando la politica è debole”.

Si potranno mai sconfiggere le mafie? Don Luigi non ha dubbi. “Le mafie si sconfiggeranno il giorno in cui saremo coesi tra di noi. La Costituzione Italiana è il primo vero testo antimafia, le leggi non mancano affatto, forse manca La legge”.

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