Economia e Lavoro
21 Gennaio 2015
L'interpellanza presentata dal consigliere comunale Vitali dopo alcuni articoli della stampa locale

Il M5S: “Cosa fa il Comune per tutelare i risparmiatori Carife?”

di Redazione | 2 min
Alessandro Vitali

Alessandro Vitali

Il giorno dopo le notizie rassicuranti giunte dall’incontro tra commissari e direttori di filiale sulla situazione della Cassa di risparmio di Ferrara, il consigliere comunale del M5S Alessandro Vitali chiede risposte al Comune sul rischio di liquidazione coatta della banca entro maggio, paventati sui quotidiani locali da parte dell’ex vicedirettore generale Paolo Bonora.

A preoccupare il consigliere è l’assenza di interventi sostanziali da parte del sindaco e del Comune “nell’affrontare questa situazione di rischio per l’economia ferrarese nonché per azionisti, risparmiatori, clienti e lavoratori della storica banca locale che a tutt’oggi si trovano disorientati”.

Vitali osserva che “i cittadini, i risparmiatori, gli azionisti, i clienti, i lavoratori tramite i loro rappresentanti, hanno il diritto di essere informati a tutela dei loro legittimi interessi, delle aspettative, fiducia ed affidamento che hanno riposto nella banca locale Carife Spa senza dovere essere allarmati dalle affermazioni e inquietanti notizie apparse sui quotidiani locali contro i quali non vi è stata, tramite stampa, alcuna replica, smentita o presa ufficiale di posizione da parte di chi aveva il potere, il dovere e l’autorità di farlo così mettendo in atto un silente comportamento di chi volta la faccia da altra parte che per taluni aspetti in un certo senso convalida l’articolo dell’ex vicedirettore generale”.

Una situazione d’incertezza che porta il consigliere grillino a chiedere al sindaco e all’assessore delegato quali conoscenze la Giunta abbia riguardo ai problemi di Carife, come il Comune abbia agito o stia agendo per tutelare i risparmi dei cittadini investitori e perché non attivi un’azione di responsabilità “contro i danti causa di questa situazione a questa mala gestio che vede in primis solo agli azionisti e risparmiatori a pagarne le conseguenze e poi tutta la economia locale, mentre nulla accade ai responsabili che hanno gestito i soldi di tutti noi ferrarsi – non i loro – tanto da essere stati sospesi dai loro incarichi e sostituti da dei Commissari inviati dalla Banca d’Italia per porre i possibili rimedi a quella gestione fatta di ‘stranezze’ dove uno scarica all’altro e di fatto paga solo chi ha fatto affidamento su loro”.

Altra domanda alla quale il sindaco è chiamato a rispondere per iscritto è perché il Comune di Ferrara non ha preso una posizione nei confronti del management Carife Spa ed anche nei confronti della Fondazione della quale è socio, né ha replicato agli articoli allarmanti apparsi sulla stampa locale.

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