Cronaca
21 Ottobre 2014
Novità a Ferrara sulla prevenzione del tumore al seno

Il ‘mese rosa’ contro il big killer delle donne

di Redazione | 4 min

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mese tumore seno (2)di Roberta Pira

E’ il “big killer n. 1” del genere femminile. Ma sconfiggerlo si può. E per farlo, serve batterlo sul tempo. Con la diagnosi precoce.

In occasione del “Mese rosa”- così nel 1992 l’ Azienda nazionale della Sanità ha scelto di indicare il mese di ottobre per sensibilizzare i cittadini sulla lotta al tumore al seno – la ‘Lega italiana per la lotta contro i tumori’ (Lilt), sezione di Ferrara, in collaborazione con il Comune di Ferrara, l’azienda sanitaria locale e l’azienda ospedaliero-universitaria, organizza un incontro dal titolo “Novità in tema di prevenzione e trattamento dei tumori del seno a Ferrara e Provincia”. L’evento si svolgerà giovedì, 23 ottobre, dalle 15 alle 17, presso la Sala Estense e avrà l’obiettivo primario di informare i presenti sull’importanza di una diagnosi precoce.

“Approfitteremo oggi del fatto di trovarci nel mese dedicato ai tumori al seno – interviene l’assessore alla Sanità del Comune di Ferrara, Chiara Sapigni – per parlare delle problematiche che interessano questa patologia e portare l’importanza di ricevere una corretta informazione in merito all’attenzione delle famiglie. Sono tante infatti le azioni che dipendono dalla nostra volontà, al fine di mantenerci in uno stato di buona salute e di benessere; tra queste azioni, entrando nello specifico del tumore alla mammella, vi è il percorso di diagnosi precoce cosiddetto di ‘screening oncologico’, il quale consente di anticipare i tempi diagnostici e identificare in tempo l’eventuale presenza del tumore. Uno degli screening in cui la regione Emilia Romagna ha fortemente investito in risorse, tanto da ampliare anche la fascia di età prevista, è lo ‘screening mammografico’, indirizzato alla prevenzione del tumore alla mammella”.

Per aderire allo screening l’azienda Usl di Ferrara invierà una lettera a casa alle famiglie, con l’invito a prendere parte alla diagnosi mammografica in data ed ora appositamente indicate: il controllo è gratuito “e merita – continua l’assessore -la dovuta attenzione perché è un punto di partenza di un percorso non semplice, ma che se affrontato nel modo giusto, garantisce ottime possibilità di riuscita”.

A sostenere l’iniziativa sono anche le rappresentanti delle associazioni del ‘Tavolo salute donna’, come l’Udi, l’Andos, Fidapa: associazioni di volontariato e di promozione sociale attive da ormai diversi anni nel Comune di Ferrara, le quali hanno preso a cuore il tema della lotta contro il tumore al seno. “Il loro contributo – riprende la Sapigni- è stato e continua ad essere fondamentale, per sostenere le istituzioni in queste campagne di sensibilizzazione perché la loro voce è quella più vicina alle donne e alle singole famiglie, grazie ad un linguaggio di comunicazione informale e ad una condivisione di percorsi consolidatasi nel tempo”.
“E’ importante ricordare che nell’azienda ospedaliera di Cona è presente un Dipartimento interaziendale di Oncologia – aggiunge il direttore sanitario dell’azienda Usl di Ferrara, Mauro Marabini -, che è l’unico in provincia e copre tutto il territorio con questo e altri progetti a scopo preventivo, operando secondo un’ideologia omogenea e condivisa a servizio di tutta la cittadinanza”.

A entrare nello specifico delle iniziative in programma nel pomeriggio del 23 ottobre è Antonio Frassoldati, direttore dell’U.O. di Oncologia clinica dell’arcispedale Sant’Anna. “La diagnosi precoce rappresentata dallo screening oncologico – illustra – non è che la prima fase nella scoperta di un tumore alla mammella. Consiste nel prendersi carico da parte del personale ospedaliero specializzato, nelle sue varie rappresentanze, delle persone con sospetto di diagnosi per accompagnarle e sostenerle durante tutto l’iter delle successive indagini e del relativo trattamento. È una modalità tesa ad eliminare i tempi morti ed agire tempestivamente e per far ciò è necessario un impegno forte da parte di radiologi, epidemiologi, oncologi, riabilitatori, chirurghi plastici, genetisti: una multidisciplinarietà del settore medico-sanitario al fine di rispondere in forma adeguata ad ogni singolo caso e garantire un percorso terapeutico personalizzato. Si tratta inoltre – conclude Frassoldati – di un percorso diagnostico che si snoda su tutto il territorio provinciale, con una centralizzazione, per quanto riguarda gli interventi specialistici e le indagini specializzate, nella struttura ospedaliera di Cona”.

Un’altra iniziativa inserita nel “Mese rosa”, e che si avvicina molto a quella di giorno 23, è in programma il 31 di ottobre, presso l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cona. Si tratterà di un incontro a scopo informativo aperto a tutta la cittadinanza, nel quale verranno illustrate più nel dettaglio le principali procedure di diagnosi e trattamento relative al tumore alla mammella.

“Solo la Germania si avvicina ai nostri livelli di diffusione dei programmi di prevenzione – aggiunge il presidente di Lilt, Sergio Gullini-: altrove un impegno tale non c’è e l’Italia da questo punto di vista può ritenersi all’avanguardia”.

Lo conferma il fatto che l’adesione delle donne allo screening mammografico nella provincia di Ferrara è del 72%. Un livello buono ma che può ancora aumentare, come auspica Aldo De Togni, responsabile dei programmi di promozione della salute dell’Usl di Ferrara, “perché il 28% restante è rappresentato da quelle donne che si autogestiscono, ma fare una mammografia di propria iniziativa non ha la stessa efficacia che fare uno screening. Il numero dei tumori al seno, per altro, è in costante aumento: se ne registrano all’anno tra i 400 e i 450: quel che ci rincuora – conclude De Togni- è che ad incrementare sono anche le possibilità di guarigione”.

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