“Il ritiro di Richetti, dopo quello di Bianchi e di Palma Costi, dimostra che chi dice di fare un passo in avanti poi è disposto a farne due indietro pur di guadagnarsi qualche poltrona”. Non usa mezzi termini il consigliere regionale Giovanni Favia (ex caposaldo del Movimento 5 Stelle) nel commentare la notizia del ritiro di Matteo Richetti dalla corsa alle primarie per le prossime elezioni regionali. Né tantomeno mostra di credere alla prima spiegazione del deputato del Pd, che in un sms ai propri sostenitori accennava a ragioni personali “di fronte alle quali ci si ferma”.
“Nel PD – commenta Favia – chi si candida ormai lo fa con l’unico scopo di far pesare come un macigno il suo ritiro in una successiva trattativa. Il tutto per strappare qualche incarico, nulla più. Ormai siamo alla farsa più totale. Le primarie sono diventate per il Pd un nuovo modo per fare campagna elettorale a costo zero, anzi incassando ulteriori finanziamenti (ma quelli pubblici non bastano?) attraverso l’obolo dei due euro. L’importante è restare il più possibile sui giornali, uno specchietto per le allodole mediatiche”.
“È una totale presa in giro – conclude il consigliere regionale -. Tra qualche settimana si svolgeranno delle primarie, legittimate dalla presenza di un outsider che già in partenza non ha nessuna possibilità di vincere. Primarie che formalizzeranno quanto l’apparato del partito ha deciso da tempo. E questo sarebbe il nuovo Pd voluto dal giovane Renzi?”.