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8 Settembre 2014
I premi della Mostra del cinema di Venezia

Roy Andersson alza il Leone d’oro

di Redazione | 3 min

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unnamed (9)Con un “Vive la Musique, vive le Cinéma” da parte di Alexandre Desplat, il presidente della Giuria di Venezia 71 – e non poteva esser che così, dato che lui è un ottimo compositore di colonne sonore – si è conclusa anche l’edizione 2014 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Nel corso della cerimonia di premiazione son stati assegnati i premi principali da parte di quattro giurie internazionali. La giuria dei film in concorso, 71, presieduta come detto da Alexandre Desplat e composta da Joan Chen, Philip Gröning, Jessica Hausner, Jhumpa Lahiri, Sandy Powell, Tim Roth, Elia Suleiman e Carlo Verdone, dopo aver visionato tutti i 20 film, ha deciso di assegnare il Leone d’oro per il miglior film a En Duva Satt På En Gren Och Funderade På Tillvaron (A Pigeon Sat On A Branch Reflecting On Existence) di Roy Andersson (Svezia, Germania, Norvegia, Francia). Il Leone d’argento per la migliore regia è andato ad Andrej Koncalovskij per Belye Nochi Pochtalona Alekseya Tryapitsyna (The Postman’s White Nights) – (Russia). Il Gran Premio della Giuria è stato assegnato a The look of Silence di Joshua Oppenheimer (Danimarca, Finlandia, Indonesia, Norvegia, Regno Unito), pellicola di grande rigore e sensibilità sociale, girata con uno sguardo di grande solidarietà da parte del regista non presente in sala che però ha ringraziato in videoconferenza per il meritato premio attribuitogli.

Tim Roth ha voluto esprimere il proprio parere in sede di premiazione definendo il film un capolavoro, spettacolare. “Mi ha commosso oltre ogni sentimento inesprimibile come assistere alla nascita di un figlio. E’ un grande lavoro svolto con dignità e grazie per averlo fatto”.

La Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e femminile ha avuto quest’anno un risvolto particolare: è stata assegnata ai due protagonisti del film Hungry Hearts di Saverio Costanzo, una produzione italiana, che interpretano, tra l’altro, una coppia: Adam Driver e Alba Rohrwacher.

Particolarmente coinvolgente l’attribuzione del Premio Marcello Mastroianni destinato ad un giovane attore o attrice emergente che ha visto premiare il giovane Romain Paul, adolescente davvero intenso, di grande spessore recitativo, pur tanto giovane, per l’interpretazione da co-protagonista nel film Le Dernier Coup De Marteau del francese Alix Delaporte.

Ancora Tim Roth, giurato inaspettatamente ‘paterno’ e dolce, si è avvicinato al ragazzo e l’ha baciato sulla fronte.

Oltre altri premi assegnati nel corso della serata, una miriade di altri più o meno di livello, è stata collocata in questi ultimi giorni: tutti, nei minimi dettagli, posson essere rilevati dal sito della Biennale.

I Premi Venezia Classici son stati dati da una giuria presieduta da Giuliano Montaldo e composta da studenti di cinema – il futuro, insomma – provenienti da diverse Università italiane, 28 laureandi in Storia del Cinema, indicati dai docenti di 13 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari che ha deciso di assegnare il premio per il miglior documentario sul cinema ad Animata Resistenza degli italiani Francesco Montagner e Alberto Girotto, un ottimo documentario-intervista a Simone Massi, l’autore da pochi anni della sigla di apertura dei film proposti alla Mostra del Cinema, uno dei migliori ideatori di opere di animazione degli ultimi anni. Cresciuto alla Scuola d’Arte di Urbino, è assurto ad un più che meritato successo dopo moltissimi anni di gavetta, preceduti da un lungo periodo di lavoro in fabbrica. Per fortuna la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro che quest’anno ha compiuto il mezzo secolo ed è presieduta da Giovanni Spagnoletti, da tempo l’ha ‘scoperto’ e lanciato – lui è marchigiano e tuttora vive e lavora a Pergola.

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