Eventi e cultura
31 Luglio 2014
Anteprima nella città terremotata in segno di fratellanza. Presentazione a Roma con il Ministro Franceschini

Il Buskers Festival ospita la Mongolia e abbraccia L’Aquila

di Redazione | 11 min

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buskers 2014Da una scatola un mazzo di fiori, i preferiti dall’ideatore e direttore artistico del Ferrara Buskers Festival, Stefano Bottoni, donati simbolicamente al sindaco de L’Aquila Massimo Cialente come segno di unione tra due città offese dal terremoto. Si apre così, a Roma, la conferenza stampa nel Salone del Ministro, tra le pareti decorate di libri di via del Collegio Romano, sede del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, dove Dario Franceschini ha accolto gli organizzatori del Festival Internazionale del Musicista di Strada (dal 21 al 31 agosto).

Il primo cittadino di Ferrara, Tiziano Tagliani, annuncia che la nazione ospite di questa 27esima edizione sarà la Mongolia, che parteciperà con 4 dei 20 gruppi invitati. Accanto a lui è seduto infatti Shijeekhuu Odonbataar, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Mongolia in Italia, che subito mostra il suo entusiasmo nel prender parte all’evento, sottolineando che la manifestazione «darà un impulso concreto allo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi». Tagliani evidenzia così il filo ideale che unisce Ferrara con L’Aquila, due città dal centro storico ferito, da cui nasce un legame di fratellanza, suggellato dall’anteprima del Ferrara Buskers Festival 2014, che quest’anno per la prima volta sarà inaugurato nel cuore della città abruzzese, il 21 agosto (seconda tappa il 22 a Comacchio, poi 23 e 24 a Ferrara, il 25 a Lugo e dal 26 fino al 31 nell’anima del centro storico estense).

buskers 2014 2«Un’anteprima, quella de l’Aquila, che è un segnale di amicizia», sottolinea il sindaco. Emozionato, Stefano Bottoni evidenzia come il capoluogo abruzzese sarà per un giorno avvolto dall’abbraccio di 20 gruppi di musicisti provenienti da tutto il mondo. «Non sarà una serata come tutte le altre – aggiunge il direttore organizzativo Luigi Russo – per il carico emotivo dell’evento, ma vogliamo portare l’allegria e la gioia, ricordando che l’Aquila deve essere riconsegnata ai cittadini».

buskers 2014 3Russo racconta la magia del festival, che coinvolge quest’anno 1.200 artisti in 304 gruppi provenienti da 46 nazioni per 11 giorni. Una festa della musica e dell’incontro. «Una grande idea – è il primo commento di Massimo Cialente -. Il centro storico de L’Aquila come luogo collettivo in cui riconoscerci non esiste più. Gli edifici sono ingessati. Ma il centro storico è un posto in cui gli aquilani cercano ogni pretesto per andare, un posto di cui non possono fare a meno».

Per questo motivo gli spettacoli dei musicisti del Ferrara Buskers Festival si svolgeranno lungo l’asse centrale della città, quell’asse che si vuole ricostruire per salvare l’identità della città ferita. «Il festival – ha aggiunto Cialente – rivitalizzerà il luogo più simbolico de L’Aquila. Il Ministro Franceschini ha dato origine a una norma che ci dà la possibilità di ricostruire con ancora più forza. Grazie alla Soprintendenza abbiamo già recuperato alcuni palazzi del centro storico aquilano e uno di questi da settembre sarà la sede del Comune».

buskers 6Franceschini, dalle sue origini ferraresi conosce già bene l’atmosfera e il coinvolgimento che il festival, con i suoi divertenti musicisti, riesce a creare tra piazze e strade cittadine. «Ha una storia molto bella – esordisce il Ministro – che è nata dalla voglia di rovesciare la concezione dei musicisti di strada come vagabondi, facendo di Ferrara il luogo per la musica di strada. Durante il festival la città diventa straordinariamente viva. Portare la manifestazione nel centro storico de L’Aquila è un segnale molto importante, occasione per accendere davvero i riflettori sulla città, che sta vivendo la battaglia di tutti coloro che hanno a cuore la storia, la cultura, patrimonio dell’umanità. L’idea che musicisti da tutto il mondo arrivino a L’Aquila è una speranza e una sfida per tutti noi». A fine incontro l’ambasciatore ha donato a Franceschini un souvenir a forma Morin Khuur, lo strumento musicale simbolo della Mongolia.

Come detto, la nazione ospite della 27esima edizione è la Mongolia, che partecipa con 4 gruppi dei 20 invitati – i protagonisti della manifestazione che per 10 giorni si esibiscono open air con concerti tutti gratuiti – tra gli altri numerosi musicisti ed artisti accreditati (circa 1000 in tutto), che si alternano negli spettacoli vagabondi. Come detto, si comincia il 21 agosto a L’Aquila, la città scelta per la prima volta come tappa iniziale di questa avventura multi-sonora denominata Ferrara Buskers FestivalOn Tour, per portare nel centro storico che cerca speranza la gioia di una festa musicale che diventa anche un modo per accendere nuove luci sulla ricostruzione, per stare vicino ai suoi abitanti, per donare loro una giornata speciale. Fare per un giorno de L’Aquila la capitale della musica del pianeta. Un percorso anche emotivo che non può prescindere dalla storia della città che vuole rinascere. Tra le strade aquilane si esibiranno i 20 gruppi invitati protagonisti della manifestazione, di cui 4 provengono dalla Mongolia, l’affascinante nazione ospite di quest’anno. Seconda tappa sarà il 22 agosto a Comacchio, la splendida città lagunare che catapulterà gli spettatori tra canali e ponti sull’acqua. Sabato 23 e domenica 24 la festa esplode a Ferrara, per poi il 25 agosto lasciare il segno a Lugo di Romagna (Ra) e dal 26 tornare sul palcoscenico estense fino al 31. Un incantesimo musicale innescato dalla “bacchetta magica” del collaudato gruppo di lavoro dell’Associazione Ferrara Buskers Festival.

«L’evento di apertura del Ferrara Buskers Festival quest’anno si terrà all’Aquila, quale anticipazione della Perdonanza Celestiniana. Per questa ragione – ha spiegato il sindaco de L’Aquila Massimo Cialente – la data scelta e concordata con il Comune è quella del 21 agosto. Si tratta di un evento straordinario per la nostra città, un’opportunità per la quale ringraziamo l’organizzazione e la direzione artistica, unitamente al Ministero per i beni e le Attività Culturali. Vi saranno 22 locations diverse della manifestazione, distribuite tra la Fontana Luminosa e la Villa Comunale, interessando gran parte del centro storico e, in particolare, il corso Vittorio Emanuele II, la piazza del Duomo e le aree limitrofe». Saranno 100 artisti, le cui performances si terranno dalle 21 alle 24. «La Città dell’Aquila si inserisce, dunque – ha aggiunto Cialente – in un circuito che, negli anni, si è guadagnato un posto di rilievo nel panorama culturale italiano, allineandosi alla finalità che, fin dalla prima edizione, ha caratterizzato il Festival, vale a dire la promozione e la conoscenza dell’arte e della musica di strada e la valorizzazione del tessuto storico e monumentale della città. Nel caso dell’Aquila l’evento va a rivitalizzare e incentivare nella frequentazione un centro storico che porta ancora evidenti i segni del sisma del 6 aprile 2009, sottolineando al contempo la presenza di cantieri legati alla ricostruzione e il recupero di parte del patrimonio monumentale». A ciò si aggiunge il legame con la Perdonanza Celestiniana, la principale manifestazione culturale  e religiosa del calendario aquilano, che si svolgerà dal 23 agosto al 29.

Lo spirito della Mongolia.

Musica mistica, canti vibranti e contorsionismi negli spettacoli open air dei 4 gruppi invitati provenienti dalla Mongolia, omaggiata  con una serie di iniziative tra cui una mostra nella Biblioteca Ariostea di Ferrara. I musicisti mongoli portano con sé storie e antichi rituali, esibendosi in canti diplofonici, danze sinuose e strumenti tradizionali come il Morin Khuur (Patrimonio Orale e Immateriale UNESCO). L’immaginazione corre tra sconfinate steppe, cavalli selvaggi al galoppo e nomadi viandanti nello spirito della natura. L’omaggio alla Mongolia nasce dalla collaborazione con l’Ambasciata mongola in Italia e Nomad Adventure.

Sempre più EcoFestival.

Per il quarto anno consecutivo il Ferrara Buskers Festival dà vita al Progetto EcoFestival, che sancisce un modo innovativo ed ecologico di vivere la manifestazione, la quale ha ottenuto la certificazione Iso 20121 e il Premio CulturaInVerde. Nei primi 3 anni sono state risparmiate 30 tonnellate di CO2, con -57% di rifiuti raccolti a terra durante il festival, la riduzione di 16 quintali di carta e l’incremento di procedure digitali per la comunicazione e la promozione. Contributo determinante per la riuscita del progetto, la collaborazione degli ecoassistants napoletani dell’Associazione CleaNap, che torneranno anche quest’anno, e dell’iniziativa Tappi di K. Si moltiplicano, inoltre, le attività green: non ci saranno affissioni di manifesti (tranne che nelle città del festival) con l’incentivo di pubblicità sul web e social network, e grazie al main sponsor Gruppo Hera dal 29 al 31 agosto sarà disponibile a Ferrara il RAEE-Mobile, un container itinerante per raccogliere rifiuti elettrici ed elettronici, che rientra nel progetto Life-Identis WEEE (per garantire tracciabilità dei RAEE). Per la prima volta, nel Chiostro di San Paolo ci sarà un punto di ristorazione vegana, in linea con lo spirito ecologico della manifestazione, considerando che consumare alimenti che non sono di provenienza animale riduce lo sfruttamento di suolo e acqua. Un’altra novità è SaporiVicini@TheFerraraBuskersFestival, per far conoscere i prodotti di filiera corta del territorio.

Il Grande Cappello.

Il progetto di solidarietà attiva del Grande Cappello, realizzato in collaborazione con Ibo Italia, quest’anno è dedicato agli adolescenti, ai ragazzi dai 14 ai 18 anni – una generazione sempre più tecnologica e meno a contatto con esperienze concrete – che saranno coinvolti in importanti iniziative di volontariato in Italia e in Europa. Per questo, alle porte ideali del Ferrara Buskers Festival giovani di tutto il mondo con i volontari ferraresi accoglieranno il pubblico, il quale potrà spontaneamente donare un piccolo contributo destinato a progetti di solidarietà.

I protagonisti.

Più orientaleggiante del solito e con lo sguardo su terre esotiche, radici ancestrali e sperimentazioni sonore, il Ferrara Buskers Festival 2014 è pronto a stupire il pubblico con i suoi 20 gruppi invitati. Sanno stupire e coinvolgere gli “Ars Nova Napoli”, vincitori nel 2013 del contest “Vota il tuo busker preferito” che dalla città partenopea portano in giro la dirompente musica popolare del sud Italia e le danze dell’Est Europa. E sanno emozionare i “Cellostrada, 5 musicisti di violoncello provenienti dalla Polonia, che ad ogni esibizione conducono gli spettatori in suggestive atmosfere fatte di musica classica, pezzi folk, latini e colonne sonore di grandi film. Il tornado “Oh Peta!” arriva invece da Barcellona volando sul vento del reggae e della world music, tra son cubano e rumba. Ballate medievali e canti sciamanici si mescolano con le armonie nordiche, irlandesi e celtiche della band campano-salentina degli “Emian Pagan Folk”. Mentre le canzoni originali del folklore di tutto il pianeta creano il repertorio dei musicisti dalle origini più disparate (Spagna, America latina, Cina e Canada) di “Radio Fanjul”, in un concentrato di ritmi turchi e valzer peruviano, tumbao cubano e milonga polacca, pezzi klezmer e musica ranchera. Stupore poi per la performance di “Matakustix”, un vero e proprio musicista multitasking, che dall’Austria viaggia dappertutto con il suo Klavichello, uno strumento da lui costruito a forma di violoncello, con pedali e rami sonori. Contaminazioni musicali, beat box, brani folk interpretati con uno stile tutto personale fanno parte del suo innovativo spettacolo. Chi vuole lanciarsi in danze orientali, tribal fusion, passi zigani, ma anche coreografie moderne deve fare un salto dai “Balinka”, 4 musicisti e 2 ballerine che da Lipsia trasformano ogni show in una festa. Un’energia esuberante fatta di ska, reggae, punk, ritmi latini ed influenze balcaniche arriva dalla Galizia con gli “Skarallaos”, avviluppando il pubblico in un vortice di musica che nasce dall’esperienza vissuta a contatto con la gente e le culture incontrate per strada. Magie orientali e la concezione della musica come guarigione individuale è alla base degli spettacoli del trio multiculturale di “Light in Babylon”: la cantante dalla voce che ammalia è israeliana di origine iraniana, il suonatore di santur è turco, il chitarrista francese. L’anima del soul e la forza espressiva del bluegrass danno slancio poi alla voce e alle note di “Kindnap Alice”, 6 musicisti inglesi. Invece, la ricerca dei generi musicali più antichi delle isole di Capo Verde con sfumature afro-latine dà vita all’arte musicale oltre confine dei “Guents Dy Rincon”, che portano con sé un’esplosione di musica spirituale e tradizionale dell’arcipelago africano. A tutto rock è la performance di “Itchy Teeth”, band italo-inglese proveniente da Londra, con lo stile dei gruppi rockettari anni ’60. Origini romene ed iraniane per il duo di chitarre “Adrian & Martin Rumba2”, che è facile incontrare nel barrio gotico di Barcellona ad incantare i passanti a suon di rumba spagnola. Da più lontano, ovvero da Sydney in Australia, giunge impetuosa e viscerale la voce di “Alex Hahn & The Blue Riders”. Una firma indimenticabile del panorama jazz, soul, blues e funk. Così come è memorabile l’esibizione del trio “Harp-Agon Z.T”. che con arpa, cajon e chitarra compone vecchie melodie ungheresi e del mondo celtico, non rinunciando a toni jazz e contemporanei. Vulcanico è invece lo show della “Neutral Ground Brass Band”, composta da 6 musicisti dalle origini più disparate nello stile delle brass band di New Orleans.

Dalla Mongolia arrivano i “Sedaa” e l’immaginazione corre tra steppe e terre d’Oriente. Strumenti tradizionali come il Dulcimer fanno risuonare vecchie canzoni di antenati nomadi, il canto Hömii (con cui il cantante modula con la voce diversi toni, facendo risaltare le risonanze armoniche) fa da sfondo alle vibrazioni del Morin Khuur. Canti diplofonici, danze Tsam con maschere tradizionali, contorsionismi, note classiche ed etno-jazz guidano gli spettatori nelle radici delle genti mongole con i musicisti, cantanti e ballerini dei “Khukh Mongol”. La storia della Mongolia e le tecniche più antiche per produrre suoni sono parte del repertorio di “Hosoo”, maestro del canto Khoomei, proclamato “Best Mongolian Singer” a Ulan Bator, capitale mongola, che arriva a Ferrara dalle montagne Altai con la band Transmongolia. Fra spiritualità, natura e riti antichi, è facile lasciarsi incantare dal gruppo tutto al femminile di “Hulan”: 8 artiste che si esprimono in canti virtuosistici e tradizionali, su un tappeto sonoro di arpe-cetra, Morin Khuur e yochin (salterio), in un vortice di danze Tsam e contorsionismi.

Per favorire il soggiorno a Ferrara durante l’evento, sono state stipulate convenzioni con le strutture ricettive e sono stati creati pacchetti turistici ad hoc con vantaggi per i visitatori.

Il Ferrara Buskers Festival 2014 è patrocinato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Il gruppo di lavoro dell’Associazione Ferrara Buskers Festival è composto dall’Ideatore e Direttore artistico Stefano Bottoni, dal Direttore organizzativo Luigi Russo, la Responsabile artisti invitati Roberta Galeotti, la Responsabile artisti accreditati Rebecca Bottoni e la Responsabile di amministrazione Enrichetta Ticchiati.

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