Politica
22 Luglio 2014
L'ex grillino: "Colpo di mano di fine legislatura. Bloccata la presentazione di liste civiche alle regionali"

Favia: “Inciucio Pd-Fi, attacco alla democrazia”

di Redazione | 2 min

Andrea Defranceschi e Giovanni Favia

“Si sono accordati per annullare di fatto il dimezzamento delle firme necessarie a presentare le liste elettorali, previsto dalla legge nazionale. Con agosto di mezzo e senza certificatori disponibili (problema che non hanno i partiti) sarà impossibile in due settimane rispettare gli adempimenti normativi, correranno solo i partiti”.

Sono passati solo pochi giorni da quando l’ex grillino Giovanni Favia annunciava il progetto di formare una lista civica per competere alle prossime elezioni regionali (sollevando anche l’interesse di Valentino Tavolazzi e di Progetto per Ferrara), ma qualcosa sembra già essere andato per il verso sbagliato. I gruppi del Partito Democratico e di Forza Italia hanno approvato infatti una norma che allunga il limite di giorni di scadenza per il consiglio regionale, dimezzando così di fatto quello a disposizione delle liste per la raccolta delle firme necessarie a presentarsi.

“Dal nazionale al regionale – è il commento di Favia – cambia poco: pare proprio che Pd e Fi vadano d’amore e d’accordo su tutto e a pagarne le conseguenze saranno gli elettori e i cittadini. Oggi in commissione in Regione E-R abbiamo assistito ad un vero e proprio colpo di mano, un accordo sottobanco che mette a rischio i principi basilari di una democrazia rappresentativa. Durante i lavori sulla riforma della legge elettorale regionale, Pd e FI hanno lavorato per aumentare a 150 il limite di giorni dalla scadenza naturale del Consiglio regionale, per cui la raccolta firme è dimezzata. Limite che la legge nazionale segnala come in 120 gg e che secondo il parere del ministero andava fissato in 90 o 120 (quindi meno restrittivo). Questo aumento avrà gravissime ripercussioni sulle elezioni, perché di fatto si impedirà alle nuove liste o movimenti di partecipare. Hanno votato a favore solo PD e FI. Ma non era la legge della condivisione da cambiare solo in 3 punti condivisi? Una sola parola: vergogna”.

 

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