Strada in salita per gli ex soci Coopcostruttori nel processo civile che si tiene a Milano contro Legacoop, Carife, Cofiri e le società di revisione dei conti che si occuparono delle azioni della cooperativa argentana prima del suo fallimento.
Secondo gli attori della causa civile il crac poteva essere previsto dai soggetti convenuti, che secondo loro conoscevano o dovevano conoscere la reale situazione patrimoniale di CoopCostruttori ma non fecero quanto necessario per evitarne il collasso o per mettere i soci al corrente della realtà dei fatti.
Nell’udienza di ieri i convenuti hanno presentato diverse eccezioni contro la possibilità di far valere eventuali diritti risarcitori da parte dei soci del Carspac 2 (l’associazione che raduna parte dei soci che hanno perso i propri risparmi nel crac). Le contromosse dei legali riguardano in particolare la scadenza dei termini utili per agire in giudizio: il 16 marzo. Alcune documentazioni non sarebbero arrivate in tribunale prima di quella data e sarebbero dunque inammissibili. Il presunto mancato rispetto dei tempi impedirebbe inoltre una chiara quantificazione della pretesa risarcitoria.
Alla luce di questo ostacolo procedurale, sarebbero solo 52 le posizioni ‘regolari’ al processo.
Carife inoltre ha contestato la competenza territoriale del tribunale di Milano, insistendo invece per lo spostamento del processo a Ferrara.
Il giudice della quarta sezione civile del Tribunale milanese, Guido Vannicelli, ha rinviato le parti e ha fissato un nuovo calendario di udienze: il 30 ottobre per la replica dell’avvocato del Carspac 2 Bruno Barbieri alle eccezioni presentate; il 30 gennaio per le controrepliche delle difese e il 19 maggio quando il collegio di tre giudici dovrà emanare la sentenza.