Economia e Lavoro
11 Maggio 2014
Vancini: "Positiva riduzione fiscale, ma non basta". L'assessore Marattin: "Pronti a privatizzare, ma non i servizi di base"

Confartigianato tra futuro dell’economia e richieste alla politica

di Redazione | 4 min

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unnamed (4)di Marcello Celeghini

Ridurre il carico fiscale per avere la possibilità di investire e crescere. È questo in sostanza quello che le piccole imprese ferraresi chiedono alla politica in vista delle prossime elezioni amministrative. In mattinata nella sede di Confartigianato si è svolta a tal proposito una tavola rotonda dal titolo ‘Quando il cambiamento non è solo uno slogan – Proposte di Confartigianato per le elezioni 2014’, che, moderata dalla giornalista di Rai 3 Fulvia Sisti, ha messo a confronto politici, economisti e piccoli imprenditori con le loro esperienze quotidiane.

Dall’intervento del segretario provinciale di Confartigianato Giuseppe Vancini emerge la necessità per la politica nazionale e locale fare di più per il tessuto delle piccole imprese. “Bisogna che tutto il risparmio effettivo derivato dalle tanto sbandierate riforme sia poi distribuito alle piccole e medie imprese che rappresentano il tessuto imprenditoriale cardine di questo Paese. Oggi infatti – spiega Vancini-tutte le già scarse risorse investite vanno a favore delle imprese più grandi e più forti. In ambito locale, le politiche economiche intraprese in questi ultimi anni dal Comune di Ferrara sono state positive e hanno permesso alle imprese almeno di non vedersi aumentate ulteriormente le imposte come altrove. Ma non basta, ora occorre che la politica di questo territorio faccia di più, e cioè faccia investimenti per sgravare ancor di più il carico fiscale. Per fare ciò – conclude il segretario- è auspicabile che il Comune si alleggerisca di certe municipalizzate recuperando in questo modo dei capitali da investire”.

Nel corso della mattinata, particolarmente significative sono state alcune testimonianze di piccoli imprenditori chiamati per raccontare la loro storia sulla difficoltà di svolgere il loro lavoro in un contesto economico-sociale come quello attuale. È il caso di Alberto Bovina che assieme al padre e al fratello gestisce una piccola impresa di autotrasporti e di smaltimento di rifiuti edili e che dallo scorso autunno sta vivendo un periodo difficile. “Ad ottobre 2013 sono stato contattato per un subappalto da un’impresa conosciuta e ritenuta affidabile nella costruzione di una palestra comunale. Lo scorso dicembre- racconta il signor Bovina- la mia impresa ha terminato il lavoro ma il compenso dovuto dall’impresa appaltatrice neanche l’ombra, si parla di 200mila euro, tanti soldi per una piccola impresa come la nostra. Da allora abbiamo iniziato una battaglia legale per cercare di recuperare quanto ci è dovuto. Credo che sia necessaria una riforma che consenta alle amministrazioni pubbliche di controllare anche i subappalti”.

Una dura critica a Bankitalia arriva da Giulio Sapelli, professore ordinario di storia economica all’Università di Milano. “Bankitalia rappresenta il più grande ostacolo alla riorganizzazione bancaria e sta svolgendo una politica ideologica paurosa contro tutte le banche territoriali, in primis contro le Casse di Risparmio, che da sempre sono state il vero motore dell’economia, e le Banche Popolari, tutto sbagliato e nocivo per il Paese”. Sapelli invece prende le difese delle camere di commercio definendole come “il punto da cui devono passare tutte le istanze delle imprese e non possono essere abolite o private del Registro delle Imprese perché dal punto di vista economico sarebbe una mossa puramente demagogico”. Quanto affermato da Sapelli è confermato dal presidente della Camera di Commercio di Ferrara Paolo Govoni che rivela: “sono venuto a conoscenza del fatto che all’indirizzo governativo rivoluzione@gov.it, istituito per le opinioni dei cittadini sulla riforma della pubblica amministrazione annunciata da Renzi, stanno giungendo tantissime mail di imprenditori ferraresi che si oppongono fermamente ad una ventilata abolizione del sistema camerale”. “ La Cciaa di Ferrara è la migliore d’Italia per efficienza ed innovazione.- assicura Govoni- Per questo motivo è stata scelta del sistema camerale per rappresentare il modello da imitare”.

È invece sulle politiche di federalismo fiscale che si concentra l’intervento dell’assessore comunale al Bilancio Luigi Marattin, intervenuto come accademico, che scherza con i candidati sindaci Fersini e Anselmi, presenti in sala, augurandogli “buona opposizione”. “Finché il metalmeccanico costerà ad un’azienda 2500 euro e lui ne guadagnerà a malapena 1500, ripartire per questo Paese sarà davvero difficile. L’Italia ha perso il treno del federalismo ed ora è uno stato più centralista di vent’anni fa poiché lo spazio delle autonomie locali è assolutamente risibile. I comuni – spiega Marattin- devono avere un maggior potere decisionale e molta più autonomia. Conservo ancora nel mio ufficio la scandalosa lettera del ministero che nel 2012 ordinava al Comune di Ferrara alzare l’aliquota e non mettere più soldi comunali per abbassare le tasse. Siamo l’unico capoluogo italiano ad aver ridotto l’addizionale Irpef del 20%. Ferrara è la città in cui le imprese pagano meno Imu. Le intenzioni del governo per i prossimi anni prefigurano un obbligo di cessione delle aziende che non svolgono servizi pubblici locali – continua Marattin -. Non è più giustificato, secondo la relazione del commissario alla spending review Cottarelli, avere delle farmacie comunali quando la città è piena di farmacie e non è più giustificato avere un’agenzia di pompe funebri comunale. Altre partecipate, come ad esempio Ferrara Tua e i servizi cimiteriali, invece non si possono privatizzare perché garantiscono servizi naturali per un comune”.

Posizioni che, come specificato dal docente di economia, “non rappresentano in alcun modo la volontà del candidato sindaco che sostengo.  Decisioni di questo tipo (a meno che non vengano, come il governo ha anticipato, imposte per legge) dovranno necessariamente e ovviamente essere il risultato di un confronto largo all’interno della futura amministrazione comunale e della maggioranza che la sosterrà”.

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