Chi temeva un crollo dell’affluenza alle primarie del Pd si sarà stupito nel vedere come, a livello nazionale, il richiamo per l’elezione del nuovo segretario abbia retto ben oltre le aspettative: 2,7 milioni i voti totali in Italia (contro i 3,1 di un anno fa, quando furono però coinvolti i sostenitori dell’intero centrosinistra per la scelta del candidato premier), di cui 26.983 nella provincia di Ferrara. Una leggera flessione rispetto al dicembre 2012 (-8,7%), in cui i votanti furono 29.555, e leggermente più ridotta con i dati nazionali (-12,9%).

Le primarie 2012 coinvolgevano una platea più ampia di elettorato, ovvero l’intera coalizione di centrosinistra. Sottraendo i voti presi da Nichi Vendola (Sel), che nel ferrarese prese 3513 voti (11.91%), e di Bruno Tabacci (Centro Democratico), che toccò appena 154 voti (0,52%), l’elettorato Pd che partecipò alle consultazioni passate si ridurrebbe a 25.886, un numero decisamente più vicino al risultato di quest’anno.

Un termine di confronto utile può essere quello delle ultime elezioni politiche, che nel ferrarese hanno visto la coalizione di centrosinistra votata da 84.660 elettori, dei quali 78.936 scelsero il Partito Democratico. Prendendo l’intera coalizione come target delle primarie, la partecipazione alle primarie Pd da parte del suo elettorato di riferimento è stato del 29,64%.

Dati che non possono però tenere conto di tutti gli “scontenti”. Quelli cioè che, pur avendo partecipato alle consultazioni di partito, non voterà o non ha votato per il Partito Democratico. Un bacino elettorale rappresentato quest’anno soprattutto dai sostenitori di Renzi e Civati, che secondo i sondaggi nazionali possono aver votato in passato anche per altre forze di centro, di sinistra o per il Movimento 5 Stelle. Da notare infine come sia cresciuto notevolmente il numero delle schede bianche o nulle: 105, contro le 60 del dicembre scorso.