Cronaca
29 Novembre 2013
Ora ospedale psichiatrico per 5 anni. I familiari non contestano la sentenza

Omicidio Zucchi, assolta perché incapace di intendere e volere

di Ruggero Veronese | 3 min

Leggi anche

Sfugge all’alt. “Non sapevo che erano poliziotti locali”

È stato interrogato ieri (mercoledì 27 marzo) il 26enne ferrarese che, lo scorso 28 febbraio, mentre si trovava a bordo della sua automobile, lungo via Baluardi, non si sarebbe fermato all'alt che gli era stato imposto da un poliziotto locale in abiti civili

Topi nel magazzino dove tengono le farine, sequestri per 80mila euro

Nella giornata di martedì 26 marzo sono stati intensificati i controlli dei carabinieri nel territorio comunale di Cento (e zone limitrofe) con l'obiettivo di prevenire e reprimere i reati contro il patrimonio e lo spaccio di sostanze stupefacenti, anche tramite l'impiego dei Nas, che hanno controllato aziende alimentari per accertare il rispetto delle normative sanitarie

Il marito di Isabella Internò: “Mai chiesto nulla a mia moglie”

"Non sapevo nulla e non ho chiesto nulla a mia moglie sulla vicenda prima della riapertura del caso nel 2011”. Si può riassumere così la testimonianza in Corte d’Assise a Cosenza di Luciano Conte, marito di Isabella Internò unica imputata nel processo istruito per far luce sulla morte di Denis Bergamini avvenuta il 18 novembre 1989

Assolta perchè incapace di intendere e volere. Si conclude così il processo a carico di Donatella Zucchi, la 45 enne ferrarese che la notte del 23 gennaio scorso uccise il marito Vincenzo Brunaldi, mentre questo dormiva, con un colpo di pistola alla testa. Decisive sono state le quattro diverse perizie psichiatriche richieste due dalla procura e una per parte da difesa e parte civile, secondo le quali la donna soffre di un disturbo paranoide di tipo persecutorio che l’ha spinta a nutrire sempre più odio e diffidenza verso il marito, fino al tragico epilogo consumato nell’appartamento di via Mafalda Favero, dove la coppia viveva.

Donatella Zucchi (difesa dall’avvocato Eugenio Gallerani), secondo gli psichiatri, era convinta che il marito avesse escogitato un piano per rovinare la sua vita, forse addirittura per toglierla letteralmente di mezzo. Un pensiero che con il passare del tempo si era fatto sempre più frequente e ossessivo fino a portare la donna alla perdita della ragione. E così, secondo la versione accolta dal tribunale, la notte del 23 gennaio la Zucchi aveva ormai perso ogni controllo: nella sua “lucida follia” – espressione usata dal primo consulente della procura, Andrea Andreasi – cercava un modo per proteggersi dall’uomo che tramava alle sue spalle. E anche le sue azioni per liberarsi del cadavere del marito e del materasso insanguinato (bruciandoli con l’ausilio di alcune taniche di benzina acquistate nei giorni precedenti insieme a Francesco Pinca, il compagno della madre indagato per favoreggiamento) sono coerenti, secondo le perizie, con il paranoico piano per difendersi escogitato dalla donna. Non sembrano aver avuto peso invece i presunti collegamenti tra il delitto in questione e quello che segnò la giovinezza della Zucchi. Quando ancora adolescente, nel gennaio del 1991, tornò a casa e trovò il padre ucciso con un colpo di fucile alla testa, sparato accidentalmente dalla madre durante un furioso litigio.

Donatella Zucchi non ha quindi responsabilità penali per la morte del marito, ma il giudice ha disposto il suo ricovero per una durata non inferiore a cinque anni nell’ospedale psichiatrico giudiziario a Castiglion delle Stiviere, in provincia di Mantova, dove già si trova dai primi giorni di giugno. La durata della sua permanenza nella struttura potrà essere riformulata col passare del tempo, tramite il giudizio del personale sanitario, e non è escluso che la sua dimissione possa essere anche anticipata o posticipata.

Difficile che il fratello di Brunaldi, costituitosi parte civile attraverso l’avvocato Angela Natati, si appelli alla sentenza. La Natati infatti, pur perplessa dal grado di precisione “non matematico” della psichiatria forense, afferma che “non faremo ricorso, dal momento che tutte le perizie hanno concordato nel ritenere l’imputata incapace di intendere e volere al momento del fatto”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com