Stamattina (ieri, ndr), mentre aspetto notizie sulle sorti dei lavoratori della Berco mi imbatto nella notizia del gruppo degli Impact che ritirano la loro partecipazione al festival musicale Wath is Rock perché interno della festa del Pd.
In qualità di tesserata al Pd, segretaria dei giovani e, soprattutto, militante, non riesco a trattenermi dal scrivere una breve nota.
Chiedo scusa ai ragazzi che curano il Wath is Rock, così come chiedo scusa a tutti i ragazzi della giovanile che hanno in qualche modo dovuto sopportare il peso delle posizioni prese in merito ai più svariati temi.
Recentemente anche da Ferrara qualcuno auspicava che i volontari delle feste del Pd “smettessero di mettersi al servizio delle feste del Pd”, come protesta alla devastante situazione nazionale. Personalmente credo che chi sostiene questa posizione probabilmente non ha mai frequentato una festa e non sa assolutamente nulla del microcosmo che si genera in quei pochi giorni di intenso lavoro. Tralasciando la passione che ci mettono giovani e anziani, ogni giorno e ogni notte, ricordo che da sempre le feste sono un momento di animazione di un quartiere, un luogo dove si può fare politica liberamente, dove ci si può incontrare o anche solo passare una serata in compagnia.
Le feste sono anche quel luogo dove ci battiamo per portare all’attenzione pubblica dei temi etici e sociali, per i quali non incontriamo esattamente la simpatia di tutti (basta pensare alle posizioni della giovanile su immigrazione e matrimoni omosessuali).
Chi fa le feste del Pd non lo fa a sostegno del segretario nazionale di turno, ma lo fa per tutti noi, che ogni giorno ci proviamo, con tutti i nostri limiti, a migliorare la politica e lo stesso Partito Democratico.
Negli ultimi anni, quantomeno a Ferrara, il Partito Democratico ha lasciato ampio spazio ai giovani, anche nelle feste, consentendoci di portare persone che mai si sarebbero avvicinate ad una festa del Pd.
Fare le feste, partecipando da “dirigenti” a volontari a collaboratori, significa non accettare che un partito sia solo il peggio che ci viene trasmesso in questi giorni dalla tv; significa impegnarsi per farsi sentire e per consentire a tutti di dire la propria.
Allora io chiedo scusa a tutti i ragazzi che (come me) vengono attaccati ogni giorno per le proprie idee, o anche solo per la propria testardaggine a non mollare, ma partecipare attivamente alla vita di una comunità significa anche questo, prendere una posizione.
Non mi permetterei mai di contestare la libera decisione di un gruppo musicale di partecipare o meno ad una festa, ci mancherebbe, ma chiederei a tutti di darci una mano, perché se c’è una speranza (e sono certa che ci sia), allora quella speranza non può che partire da qui.
Giulia Bertelli, segretaria Giovani Democratici Ferrara,
tesserata Pd, cameriera e tuttofare feste Pd, persona che non molla