Portomaggiore. È proseguito con un udienza “ad alto tasso tecnico” il processo relativo al crollo del tetto della palestra di Portomaggiore, che vede alla sbarra per disastro colposo vari soggetti che si occuparono a vario titolo del progetto e della realizzazione dei lavori. La copertura dell’edificio collassò infatti il 10 novembre del 2010 durante una copiosa nevicata, fortunatamente senza nessuno all’interno. Subito nacque un’inchiesta per verificare le eventuali responsabilità penali, e a dover rispondere al tribunale di Ferrara sono ora Gianni Donato, presidente del cda della Cooperativa Edile di Berra, il presidente della Ceb Pietro Giori, l’amministratore di Sole Engineering Stefano Tommasi, l’ingegnere comunale Luisa Cesari (direttrice dei lavori), l’ingegnere Giuliano Mezzadri (che eseguì il collaudo della struttura) e Giovanni e Pasquale Canalicchio, dell’omonima azienda di Terni che realizzò i materiali per la copertura.
Durante l’ultima udienza si sono presentati a deporre i due fratelli Canalicchio e l’ingegner Cesari, i primi per spiegare le modalità di certificazione dei materiali utilizzate e le fasi di produzione delle parti meccanica. I due imprenditori hanno sostenuto di aver “rispettato le indicazioni del progetto”, e che un’eventuale difformità riscontrata in seguito (si parlava ad esempio della filettatura di alcune parti meccaniche) non era ascrivibile ai lavori dell’impresa. Della stessa idea anche tre dei testimoni chiamati dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Massimo Bissi, dipendenti dell’azienda Canalicchio, che hanno sostenuto la regolarità dei lavori eseguiti a Portomaggiore.
Le domande all’ingegner Luisa Cesari, difesa dall’avvocato Carlo Bergamasco, si sono concentrate soprattutto su una difformità nei materiali previsti dal progetto e quelli effettivamente utilizzati. Secondo la Cesari tutte le varianti al progetto dell’ingegner Fattorini erano state regolarmente verificate, e non si discostavano dalle indicazioni previste nella gara di appalto.
Il processo continuerà in autunno con nuove udienze in cui verrà terminata la fase istruttoria. Il 16 ottobre e il 20 novembre verranno sentiti gli ultimi testimoni delle difese, mentre in dicembre Tomaso Trombetti, l’ingegnere bolognese incaricato dal tribunale di eseguire una nuova perizia, esporrà al tribunale di Ferrara le proprie conclusioni sulla causa del crollo.
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